Fritjof Capra a Verona

L'Omeopatia all'interno dei Saperi


Ieri è terminato il Congresso FIAMO a cui ha partecipato il Prof. Fritjof Capra. Il suo è stato un contributo fondamentale alle tematiche della Scienza Sistemica nella quale l’Omeopatia trova una sua dimensione reale e una integrazione. Gli interventi del Prof. Fritjof Capra sono stati un arricchimento intellettuale e culturale notevole, assieme a molti altri interventi tenuti dai vari relatori.
La Dott.ssa Raffaella Pomposelli, anima realizzatrice del Congresso, ha contribuito con la relazione “l’Omeopatia all’interno dei Saperi” di cui ne pubblichiamo una breve sintesi.

L’omeopatia all’interno dei saperi

La medicina Omeopatica Esiste! Nonostante l’aggressione rumorosa mossa dal modello dominante, numerosi segnali sottili indicano una convergenza sempre più’ concreta fra l’Omeopatia e lo scopo dei nuovi Saperi emergenti.  Vogliamo creare alleanze e lavorare in sinergia. Vogliamo essere i portatori di un Sapere il cui paradigma è convergente, con quelle forze orientate al pensiero globale, al rispetto del vivente e del suo ambiente, quelle forze che vogliono salvaguardare la specificità, la dignità e l’autenticità della singolarità. Per noi la salute è una risorsa. Vogliamo cercare i mezzi per aiutare a scegliere e intraprendere il proprio cammino. Vogliamo potere agire con i nostri valori. Crediamo indispensabile un confronto permanente e vero altrimenti ognuno rimane prigioniero del proprio status. Per noi la comunicazione umana è non solo possedere la conoscenza ma comunicarla, confrontarla per condividere le esperienze e le idee.

 

E’ doveroso un atto di distinzione che indichi :

  1. Chi siamo
  2. A quali principi ci ispiriamo 
  3. Come operiamo

 

Siamo in definitiva portatori di Sapere?

 

CHI SIAMO

 

Siamo medici che hanno vissuto la crisi della medicina per difetto di scientificità e di legittimità.

La nostra Formazione universitaria si è rivelata a noi, come già era avvenuto al Fondatore dell’Omeopatia Samuel Hannemann , come un elemento parzialmente esterno ed estraneo che incombe sul paziente e che produce una distanza incolmabile tra i suoi bisogni e la risposta che riceve. Ci siamo trovati a vivere la contraddizione di dover trovare un ordine e una regolarità nei fenomeni che studiavamo, abbiamo dovuto cercare cioè le qualità comuni, intercambiabili, stabili e abbiamo compreso che rischiavamo di perdere di vista l’unicità, la variabilità e la mutevolezza che caratterizza gli esseri viventi. Abbiamo dovuto vedere che le particolarità individuali divenivano fluttuazioni intorno ad un valore medio o ad uno standard nel quale dovevamo comunque rientrare. Così abbiamo  iniziato a vivere il grande dubbio di non saper curare i nostri malati…e ci siamo chiesti se ci fosse qualcosa in alternativa!

 

Chi sono i pazienti che si rivolgono a noi? Nell’indagine sulle conoscenze e attitudini verso la Medicina Omeopatica” a cura del “Gruppo di Studio Belladonna”, studio condotto con ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano, è emerso che il 77% dei partecipanti possiede scolarità medio-superiore, che oltre il 70% degli utenti dell’omeopatia lo fa per avere un altro parere o perché insoddisfatto del rapporto medico-paziente e che nel 30% dei pazienti, i consulti specialistici e i farmaci prescritti non hanno dato alcun risultato.

Siamo testimoni e attori del doppio punto di vista del curante e del paziente, che sono stati obbligati a cercare e a praticare altri percorsi di cura e di guarigione

 

Quali sono i principi ai quali ci ispiriamo?

Il pilastro fondamentale della scienza dell’omeopatia è la Legge dei Simili: Similia similibus curentur: il simile cura il simile. Ogni sostanza che possa produrre una totalità di sintomi in un essere umano sano, può anche curare questa totalità di sintomi in essere umano malato.

La sperimentazione pura, è la  conoscenza dell’uomo e della sua struttura vitale più intrinseca, che si rivela attraverso  la totalità dei sintomi  che egli sviluppa con l’assunzione di una sostanza diluita e dinamizzata oltre l’infinitesimale alla quale è risonante. Dalle acquisizioni che si ottengono sperimentando sull’uomo sano, si costruisce il paradigma omeopatico.

Il farmaco è lo strumento conoscitivo, il medium che può essere chiamato farmaco omeopatico solo quando attraverso la sperimentazione sull’uomo sano ha mostrato di saper indurre in lui effetti morbosi, cioè uno stato di malattia . Noi cioè sperimentiamo sull’uomo sano gli effetti di un rimedio preparato in forma omeopatica e da queste sperimentazioni traiamo direttamente i dati che, sistematizzati, serviranno a curare il “corrispondente “malato .

Il farmaco omeopatico è l’artefice della teoria e della pratica clinica. Hannemann delinea la struttura dell’omeopatia poggiandola su una visione unitaria dell’uomo e attraverso un approccio di ricerca. Usa come parametro il farmaco per conoscerne l’essenza più intima. La scoperta di connessioni stabili tra farmaco e malato da’ una chiave terapeutica che nasce direttamente dall’esperienza. Questo metodo consente di abbracciare in un unico momento ricerca, conoscenza, terapia che permangono nel tempo. Noi curiamo da due secoli con gli stessi farmaci anche se ne cerchiamo sempre di nuovi e riverifichiamo quelli conosciuti.

 

L’Omeopatia riconosce i sintomi come il miglior tentativo di cura del meccanismo di difesa  e cerca di cooperare con esso, per mezzo dell’applicazione della Legge dei Simili.

 

 Un altro pilastro Hamnneman lo propone nel paragrafo 11 dell’Organon :”La forza vitale è ciò che primariamente viene sconvolta dall’influsso dinamico datole da un agente morboso”. La cura omeopatica ha come scopo ultimo di mettere in condizione l’organismo di reagire da sé in ogni

condizione della vita. La cura è un fatto dinamico come è dinamica la realtà su cui si interviene, i sintomi sono il” linguaggio” della vita e quindi della terapia, ma non l’oggetto della terapia stessa,la medicina cura il malato che è sempre e solo “un” malato e non il “luogo” di più malattie. Con il metodo omeopatico la coscenza dell’uomo sano e dell’uomo malato si sviluppa attraverso la sperimentazione, il viverci dentro e da dentro.

 

 

Come Operiamo?

 

Come ricaviamo da un paziente la totalità dei sintomi, così da rendere visibile l’attività del meccanismo di difesa del paziente stesso? Come arriviamo esattamente al quadro sintomatologico ricavato dai rimedi omeopatici? Nella pratica quotidiana come accordiamo queste due immagini quando le confrontiamo con l’individualità del paziente? Una volta somministrato il rimedio come si  esplicitano i principi teorici in risposta?Come può l’omeopatia essere applicata a casi complessi che comprendono vari fattori di interferenza, dato che agli esseri umani solo raramente si addicono modelli nitidi e semplici?

L’incontro fra un paziente e un omeopata è un intima interazione per entrambi .Ogni visita è un processo unico e individuale, che richiede una spiccata e multiforme sensibilità da parte del medico e un diverso approccio per ogni paziente. E’ un processo dinamico fluido, che tuttavia porta ad informazioni scientifiche.

Lo scopo della consultazione omeopatica e’ di arrivare  con precisione alla totalità dei sintomi significativi del paziente sui tre livelli mentale, emozionale, fisico. Solo scoprendo accuratamente e completamente questa totalità dei sintomi, si può capire il disturbo più profondo. In altre parole è questa totalità che esprime alla nostra consapevolezza, la frequenza di risonanza del problema. Il medico non sta raccogliendo solo una semplice elencazione di dati che possono poi essere analizzati da un processore computerizzato per arrivare ad una conclusione: le informazioni  acquisite sono verificabili come ogni dato scientifico, ma la loro acquisizione è una vera arte. E’ fondamentale che il medico abbia la mente libera da pregiudizi, dato che non esiste un uomo senza pregiudizi deve esserne consapevole dei propri , per essere un uomo di scienza.

(par.100  dell’Organon).

L’omeopata deve sviluppare la capacità di vivere l’esperienza del paziente. Non si tratta di mettersi solo nei suoi panni, ma piuttosto di percepire l’esperienza nel suo stesso contesto, per vivere anche solo per qualche attimo quella stessa esperienza  Il medico deve comprendere la totalità sintomatologica: il meccanismo di difesa si fa conoscere solo attraverso i sintomi prodotti a livello mentale, emotivo e fisico secondo la loro intensità, profondità, peculiarità pertanto la chiarezza, l’intensità, la spontaneità sono le qualità che rendono preziosi i sintomi del paziente.

 

Una delle decisioni più importanti durante la prima consultazione riguarda la reale gravità del paziente. la diagnosi omeopatica- energetica è spesso differente dalle diagnosi nosologiche che i nostri malati ci portano .Una corretta prescrizione omeopatica dipende da un corretto modo di affrontare il caso, dall’esattezza delle informazioni ricavate dai provings, dalle corrette repertorizzazioni dei sintomi ed infine dalla corretta analisi del caso.

Tutto questo processo è teso a trovare il rimedio la cui frequenza di vibrazione si accordi più da vicino con la frequenza di risonanza del meccanismo di difesa del paziente.

La guarigione procede secondo la Legge di Hering dall’alto in basso, dall’interno all’esterno, dagli organi più importanti a quelli meno importanti e nell’ordine inverso di apparizione dei sintomi.

La guarigione inoltre procede con il miglioramento dai piani interni dell’individuo, con  l’apparizione di una scarica: eruzione della pelle o delle membrane mucose.

 

Durante il processo di guarigione il meccanismo di difesa genera cambiamenti nella velocità di vibrazione che si muovono progressivamente verso livelli sempre più periferici dell’organismo.Se la guarigione progredisce, i sintomi si manifesteranno a livelli sempre meno importanti per la libertà dell’individuo di esprimersi creativamente e pienamente nella vita.

 

 

 Di quale Sapere siamo portatori?

 

Ma che cosa  si può definire SAPERE?   Che cosa comporta, quale lo scopo, quale l’utilità , quale il potere del Sapere?

Noi medici omeopati  sappiamo che la cura  del vivente attraverso il paradigma omeopatico,  ha il potere di allargarne la consapevolezza e fortificarne la salute, perché il percorso proposto dall’omeopatia conduce il paziente da una frammentazione interna a causa della malattia , ad una riunificazione dentro di sé e con se’. Il paziente e il medico sono in due a Sapere e in due a Guarire , poiche’ sia la conoscenza tecnica del medico che la conoscenza del malessere del paziente, costituiscono le conoscenze scientifiche che permettono di  trovare il rimedio alla sofferenza.

 La paura della malattia  e l’utilizzo che ne è stato fatto dalla cultura medica dominante hanno reso l’uomo moderno paralizzato dalle sue stesse paure, che delega e pretende farmaci ad azione sempre più immediata perché è terrorizzato dalla malattia e dal dolore. Il dolore ha un suo significato specifico non può e non deve essere soppresso, pena l’approfondimento della patologia . L’omeopatia si propone di “sentire “ il dolore  di alleviarlo e di trovare una strategia di cura  che vada verso la sua eliminazione,  con il contemporaneo aumento dell’energia di vita del paziente

L’Omeopatia classica unicista è un metodo di cura la cui meta è di ricondurre la persona malata alla Salute. Troppo spesso si confonde la medicina con la politica sanitaria : il medico è trascinato in un meccanismo di cavilli burocratici e di opinioni cangianti per ogni stagione, non conosce i principi della malattia della cura e della guarigione, è egli stesso incerto e pauroso e dimentica che il suo unico compito è di guarire i malati dalla sofferenza e dalla malattia. Noi Omeopati siamo consapevoli di avere tra le mani un Sapere con principi teorici e esperienza clinica  sperimentati e praticati da 2 secoli. Sentiamo dovere etico di trasmetterlo nella maniera più trasparente possibile a medici che vogliono farne una professione  e a chi desidera usare questa via per prendere in mano la sua salute e amarla.

L’omeopatia offre un valore aggiunto:  l’assunzione del rimedio omeopatico simillimum, che agisce a livello sia fisico che emozionale e mentale, porta la malattia e la sofferenza del paziente dal piano più profondo ad un livello più superficiale, attraverso la totalità dei sintomi.

Nel paziente si innesca il processo di consapevolezza, esperienza unica e irripetibile di ogni vivente, che attraverso esso, ritrova e riconosce i vari frammenti di sé. E’ un processo dinamico che si affina man mano che il paziente va verso la guarigione e sana. 

 

QUESTO E’ IL NOSTRO SAPERE.

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è uno stato di benessere fisico, mentale, emozionale e sociale caratterizzato da grande energia vitale e accompagnato da libertà dal dolore fisico, libertà di volontà, libertà di pensiero, positività di rapporto con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente. Noi omeopati ci riconosciamo pienamente

 

 

 

Bibliografia:

 

La Scienza dell’Omeopatia di G.Vithoulkas

Organon dell’Arte di Guarire  di Samuel Hahnemann

Lezioni di Kent

Rapporti Istisan  di A.Negro

L’Albero della Conoscenza di Maturana e Varala

La comunicazione di A.Calmer

Etica e potere di A.Calmer