Questo lavoro vuole essere l’inizio di una serie di esperienze per valutare l’impatto dell’impiego dell’analgesia attraverso l’utilizzo dell’agopuntura negli animali d’affezione per i quali è stato necessario procedere con un intervento chirurgico in anestesia generale.
Lo scopo è stato quello di valutare, attraverso parametri facilmente misurabili e quantificabili, come l’utilizzo dell’agopuntura durante le fasi della premedicazione, mantenimento e risveglio influenzasse in modo positivo o negativo l’andamento anestesiologico dell’intervento chirurgico.
Il protocollo eseguito mira ad una anestesia bilanciata, la quale deve tenere in considerazione:
- Anestesia bilanciata
1. omeostasi fisiologica
2. amnesia, ipnosi
3. miorisoluzione
4. analgesia
Infatti dobbiamo ricordare che la sola perdita di coscienza non protegge dal dolore.
Nell’ esperienza in esame si è intervenuti sul dolore somatico, sensitivo e motorio, con farmaci ipnotici, sedativi, alogenati, e sul dolore autonomo, respiratorio, emodinamico, ormonale mediante farmaci oppioidi, α-agonisti.
Per ottenere una anestesia bilanciata, è stata utilizzata un’associazione di farmaci che permettono una buona anestesia bilanciata: per conseguire questo obiettivo è importante l’analgesia preventiva che si riferisce all’iniziare il trattamento analgesico prima dello stimolo algico (chirurgico).
In questo modo si ha un minor rilascio di catecolamine, miglioramento dell’analgesia post-operatoria, diminuzione dei farmaci potenzialmente pericolosi per il paziente (alogenati, inducenti). L’analgesia preventiva permette di colpire tutti i recettori e le vie del dolore mantenendo l’omeostasi fisiologica con assenza di sbalzi pressori e di ritmo.
L’associazione tra farmaci prevede la somministrazione degli oppioidi perioperatori, i quali permettono: analgesia, mantenimento del profilo cardio – vascolare, diminuzione degli induttori, diminuzione della MAC degli alogenati.
- Analgesia con oppioidi
Morfina
Agonista puro per recettori u e k. Da depressione respiratoria, bradicardia per azione sul tono simpatico (vagale), ipotensione, possibilità di liberazione istamina.
ON SET 15 – 20 minuti, stimola il TCZ dando vomito, stimola la liberazione di ADH, deprimendo la escrezione renale; non determina effetto ceiling quindi > dose > analgesia.
Protocollo standard in premeditazione:
Cane: 0,5 -1 mg/kg IM
Gatto: 0,05 – 0,1 mg/kg IM
Morfina e derivati danno stitichezza nel post-operatorio.
Fentanile
100 – 200 volte più potente della Morfina. ON SET 5-8 minuti, durata 20 minuti
Deprime il cuore e respiro. Dopo 2 ore di infusione si accumula e si autospiazza dal recettore, ha effetto ceiling quindi anche se aumento il dosaggio
Cane: 5 μg/kg EV (fino a 10 μg/kg) in bolo di carico, poi 3-6μg/kg/h in infusione continua.
Gatto: 2-3 μg/kg EV
Buprenorfina
Antagonista-agonista parziale. ON SET 45-60 minuti.
Cane – Gatto: 5 -10 mg/kg IM
- Premedicazione
Con lo scopo di raggiungere sedazione e miorilassamento. Per ottenere questo si impiegano α2-agonisti (medetomidina) in associazione con oppioide (morfina).
Medetomidina
Effetto ipnotico, sedativo, dose dipendente, analgesico, copre le vie del dolore. Se aumento la sedazione non aumento l’analgesia à effetto ceiling. Emivita 10 – 20 ore, quindi viene antagonizzato con atipamezolo.
Dinamica:
- Breve fase ipertensiva,
- Aumento del volume tidalico, depressione respiratoria,
- Vomito, distensione addominale,
- Bradicardia
Dose cane: 1 – 10 ug/kg IM SC EV; 0,1-0,2 ug/kg/h infusione
Dose gatto: 20 – 50 ug/kg
- Induzione
Tiopentale
Molto ipnotico. Rapido ON SET. Costa poco rispetto al Propofolo. Diminuisce la pressione arteriosa e la gittata cardiaca. Ci mette molto tempo ad essere metabolizzato. E’ istolesivo.
- Mantenimento in anestesia inalatoria
Isofluorano
Non si conoscono i meccanismi del funzionamento degli anestetici gassosi. Rapido ON SET. La loro potenza è espressa dalla MAC. Al 5% l’animale dorme ma il cervello percepisce il dolore. Non sono analgesici. L’isofluorano induce miorilassamento. Altera il tratto S – T dell’ECG, quindi particolare attenzione va posta per i neonati e per i pazienti con problemi cardiaci. Aumenta la pressione intracranica.
Il protocollo generalmente seguito in cani ASA 1 e 2 prevede l’utilizzo di:
premedicazione:
– medetomidina 10 ug/kg IM
– morfina 1 mg/kg IM
induzione:
– tiopentale 5mg/kg, bolo di 1/3 ad effetto (generalmente necessitano di 2 boli)
mantenimento:
– ossigeno 100%
– isofluorano
– fentanile 4-6 ug/kg/h
terapia del dolore
– buprenorfina 0,3 mg/kg IM
Applicando questo protocollo anestesiologico (‘protocollo alfa’) gli animali raggiungono una ottima analgesia perioperatoria (pre – intra – post operatoria). In animali Asa 1 e 2 non sono stati mai notati sbalzi emodinamici e pressori per i quali è stato necessario correggere l’anestesia, ed in generale, non è mai stato necessario approfondire l’ipnosi o aumentare l’oppioide in infusione oppure agire con un altro farmaco analgesico (ketamina).
Si è voluto comparare due interventi chirurgici simili, due ovarioistrectomie e due mastectomie complete monolaterali, per i quali sono stati applicati due ‘protocollo alfa’ e due ‘protocollo beta’. Per ‘protocollo beta’ si intende tutte le osservazioni e le misurazioni effettuate per valutare una buona analgesia e ipnosi perioperatoria, introducendo l’analgesia agopunturale e variando se necessario i dosaggi dei farmaci.
Nello schema comparativo si nota come con l’analgesia agopunturale non si possa stabilire a priori un protocollo, ma piuttosto si debba osservare come il singolo animale reagisce all’anestesia e di conseguenza seguirlo fino alla migliore neuroleptoanalgesia possibile.
Primo caso: Ihriel, Terranova di 4 anni 64 kg di peso, si è presentata alla premedicazione in uno stato di tranquillità e dopo il trattamento agopunturale è stata somministrata Medetomidina 8 ug/kg IM associata a Morfina 0,8 mg/kg IM. Il tempo che è intercorso tra il completo rilassamento e l’intubazione è stato generalmente più prolungato rispetto al quello del ‘protocollo alfa’ ma è stato necessario solamente un singolo/terzo di bolo di Tiopentale 5 mg/kg EV. Durante l’intervento chirurgico le pressione e la frequenza cardiaca si sono mantenuti costanti e si è ridotta l’infusione di Fentanile da 4 ug/kg/h a 2 ug/kg/h fino a sospendere del tutto l’infusione del farmaco senza che l’animale desse segni di sensibilità algica o di parziale risveglio.
Per la terapia del dolore è stata somministrata Buprenorfina 0,3 mg/kg IM.
Ihriel ha avuto un ottimo risveglio, senza disforia e segni di dolore. Dopo un breve periodo di osservazione è stata dimessa dall’ambulatorio. I giorni seguenti non si è manifestato nessun sintomo algico dovuto all’intervento chirurgico, ma ha manifestato un episodio di diarrea che si è autolimitata nel giro di due giorni.
Secondo caso: Malù, Terranova di 7,5 anni 30 kg di peso, durante il trattamento analgesico agopunturale in premedicazione si presentava agitata. Dopo un periodo di circa 30 minuti dall’inizio del trattamento si è tranquillizzata ed è stata somministrata la sola Medetomidina 10 ug/kg IM senza l’associazione della Morfina.
Con la sola Medetomidina è stato possibile maneggiare Malù per tutte le operazioni di preparazione chirurgica e posizionarla in modo agevole sul lettino chirurgico.
Per l’induzione è bastato un singolo/terzo di bolo di Tiopentale 5 mg/kg EV. Durante l’intervento chirurgico le pressione e la frequenza cardiaca si sono mantenuti costanti. Quindi si è proceduto all’infusione endovenosa di Fentanile da 2 ug/kg/h fino a sospendere del tutto l’infusione del farmaco senza che l’animale desse segni di sensibilità algica o di parziale risveglio.
Per la terapia del dolore è stata somministrata Buprenorfina 0,3 mg/kg IM.
Malù dopo alcuni giorni all’intervento chirurgico ha manifestato un episodio autolimitante di diarrea.
Lo scopo di questa esperienza è stato di valutare, attraverso parametri facilmente misurabili e quantificabili come la frequenza cardiaca perioperatoria, la frequenza respiratoria, le variazioni della pressione sistolica/diastolica e segni clinici riferibili a dolore post-operatorio, come l’utilizzo dell’agopuntura durante le fasi della premedicazione, mantenimento e risveglio abbiano influenzato in modo positivo l’andamento anestesiologico dell’intervento chirurgico. Infatti, le valutazioni registrate hanno messo in evidenza che l’utilizzo di tale metodica ha portato ad un minor impiego di farmaci senza ridurre l’effetto analgesico e ipnotico necessario per la chirurgia e il post-chirurgico. Il vantaggio è sicuramente a favore del paziente che viene sottoposto a una minore somministrazione di farmaci potenzialmente dannosi per la sua salute, ed un margine di vantaggio economico legato al minor utilizzo degli stessi, compensato però dalla prestazione dell’agopuntura.
Lo svantaggio risiede nella difficoltà di codificare da questa esperienza un protocollo generale, poiché bisogna valutare in tempo reale la reazione del paziente al trattamento analgesico agopunturale e agire di conseguenza con la migliore neuroleptoanalgesia farmacologia possibile (Tabella 2).
Nel valutare l’applicazione dell’Agopuntura per indurre analgesia in corso di chirurgia, è stata rivolta particolare attenzione ad una peculiare modalità di induzione tramite agoelettrostimolazione.
Esperienze precedenti, effettuate in diversi Paesi, hanno mostrato un ampio campo di applicabilità dell’elettrostimolazione, soprattutto nella chirurgia in stazione del Cavallo<!–[if !supportFootnotes]–>[1] <!–[if !supportFootnotes]–>[2] <!–[if !supportFootnotes]–>[3] e del Bovino<!–[if !supportFootnotes]–>[4], ma anche nella chirurgia in decubito nel Cavallo (enterectomia).
Numerosi sono gli studi scientifici che mostrano i meccanismi d’azione degli effetti dovuti all’applicazione degli aghi.
Sicuramente il più studiato è l’effetto antalgico – analgesico che si estrinseca su quattro livelli: spinale (segmentarlo), mesencefalo, diencefalo e corticale.
1) Segmentarlo – Spinale.
Melzack e Wall (1965) elaborarono il cosiddetto Gate Control System secondo il quale la stimolazione agopunturale interviene su fibre Ab (mieliniche, gruppo II, diametro 6 – 11m, velocità di conduzione 30–72 m/sec.) in grado di stimolare un interneurone GABA ergico che blocca la conduzione del dolore a livello presinaptico (sostanza gelatinosa di Rolando) (Melzack e Wall, 1965).
Bowsher (1990) mostrò che la stimolazione agopunturale interviene anche su fibre Ad (mieliniche, gruppo III, diametro 1 – 5 m, velocità di conduzione 4 – 30 m/sec.) in grado di stimolare un interneurone enkefalinergico / dinorfinergico che blocca la conduzione del dolore a livello postsinaptico (sostanza gelatinosa di Rolando) (Bowsher, 1990).
2) Mesencefalo:
L’Agopuntura è in grado di attivare a livello di Sistema Reticolare il meccanismo inibitore serotoninergico del nucleo del Rafe Mediano ed il meccanismo inibitore noradrenergico del nucleo paragigantocellulare; entrambi i meccanismi concorrono ad attivare un neurone inibitore enkefalinergico presente nella Sostanza Gelatinosa dal quale vengono secrete enkefaline e dinorfine in grado di bloccare la conduzione del dolore.
Liu et alii (1997) hanno mostrato che a livello di Sostanza Grigia Paracqueduttale si estrinseca l’azione di peptidi endogeni, soprattutto di angiotensina e colecistochinina (CKK) i quali legandosi ai recettori B bloccano la conduzione del dolore.
3) Diencefalo:
Imponente è l’azione svolta dall’Agopuntura a questo livello che si estrinseca con la secrezione di b-endorfine dall’ipofisi e con la loro immissione nel sangue e nel liquido cefalo – rachidiano. L’Agopuntura sollecita anche l’asse talamo – ipotalamo – ipofisi alla secrezione di oppioidi endogeni che favoriscono la conversione del GABA in acido glutammico inducendo una imponente azione analgesica. Anche il sistema limbico è coinvolto attraverso la secrezione di metenkefalina, l’attivazione del sistema discendente antinocicettivo, la liberazione di oppioidi endogeni, l’attività di mRNA e di pre – pro – enkefalina, l’attività di mediatori chimici quali scopolamina, dopamina, serotonina, oppioidi endogeni che promuovono un’intensa azione analgesica e una peculiare condizione di benessere psico – fisico (FISA, 2000).
4) Corticale:
L’Agopuntura è in grado di stimolare le vie extrapiramidali e le vie piramidali bloccando la risposta nocicettiva. Zhang (1972) e Pomerant e Sjolund (1975) hanno dimostrato che dopo il trattamento agopunturale aumenta notevolmente la concentrazione di b-endorfine che risultano essere così le sostanze più attive nell’indurre analgesia. (Zang, 1972; Pomerant et alii, 1975) Le ricerche di Meyer (1981) hanno confermato questi dati in quanto l’analgesia ottenuta mediante Agopuntura e la conseguente liberazione di b-endorfine è inibita dalla somministrazione di Naloxone (antagonista recettoriale delle b-endorfine).
Jisheng (1979), continuando su questo filone ha evidenziato che, dopo più sedute di Agopuntura, le b-endorfine sono secrete in quantità minore, ma con frequenza maggiore. Questo spiegherebbe l’attenuazione prolungata del dolore e la condizione di benessere che consegue ad un ciclo di sedute di Agopuntura (cit. in Kim, 1998)
Più complessi gli studi di Becker e Reichmanis (1975), secondo i quali i traumi generano impulsi elettrici a corrente continua che restano attivi durante tutto il processo riparativo, persino ostacolandolo mentre l’Agopuntura determina il cambiamento di polarità in questi flussi elettrici facilitando la guarigione.
Keidel (1999) invece, ha evidenziato che l’Agopuntura modifica gli engrammi, cioè gli schemi di cooperazione dei fasci nervosi a livello di S.N.C., promuovendo le capacità di guarigione delle patologie persistenti.
Infine Kothbauer e Schwartz (1990) hanno studiato accuratamente i Back Shu Points, ed hanno trovato che essi si comportano come piccole aree di riflessione di dolore somatico proveniente da organi interni; questo ne permette il loro impiego diagnostico e terapeutico (Kothbauer, 1999).
L’effetto sul tono muscolare si estrinseca sulla muscolatura striata in cui riduce le miofibrillazioni, incrementa i potenziali di unità motoria, induce la comparsa di potenziali polifasici importanti per migliorare la funzione neuro – muscolare (paresi / paralisi). L’Agopuntura agisce anche sulla muscolatura liscia normalizzandone la peristalsi e diventando un’ottima terapia nei casi di alterata peristalsi gastrica, acalasia esofagea, asma allergico e da sforzo. Nota è l’intensa azione dell’agopunto Neiguan nel regolarizzare la corretta peristalsi, tanto che nella medicina dell’uomo è impiegato per trattare le nausee gravidiche e le condizioni ad essa correlate.
L’Agopuntura ha anche azione antiaritmica, favorendo una normalizzazione dell’attività cardiaca. Interviene anche sulla muscolatura periuretrale: l’agopunto Hegu favorisce minzione (impiegato nei casi di vescica neurologica), mentre Zhongliao tratta la vescica irritabile. L’Agopuntura modula anche la contrattilità uterina favorendo la dilatazione della cervice, migliorando l’espletamento del parto, stimolando l’attività di PGF2a e di b endorfine.
Dell’Agopuntura dobbiamo ricordare anche l’effetto vasomodulatore trofico dovuto alla stimolazione dei meccanismi nervosi e bioumorali che controllano la circolazione ematica, e relativo miglioramento del trofismo tissutale. La stessa infissione dell’ago determina a livello locale un microtrauma che danneggiando il collagene, le microfibrille dei capillari e la membrana basale, va ad attivare il Fattore XII H. Contemporaneamente è indotto un fenomeno di microcoagulazione che stimola la produzione di plasminogeno, di chinine e di complemento, queste sostanze attivano le Mastzellen, incrementano la perfusione tissutale ed inducono il miorilassamento tissutale.
Imponente è l’effetto di regolazione neuroendocrina. L’Agopuntura determina l’aumento di cortisolo attraverso secrezione di ACTH e l’agopunto Chengfu aumenta la concentrazione plasmatica di idrocortisone. Il ruolo dell’Agopuntura è stato studiato anche nella sindrome di adattamento in quanto in grado di determinare un prolungamento della reazione di allarme.
L’Agopuntura è in grado di modulare l’asse Ipotalamo – Ipofisi – Gonadi e quindi interviene nella secrezione di progesterone, di estradiolo e favorisce un incremento dell’indice di fertilità. La stimolazione di Shanzhong permette un aumento della secrezione di prolattina.
L’applicazione della Moxa sul punto Zusanli determina un aumento dell’insulinemia, mentre la stimolazione agopunturale di Zhongwan induce la diminuzione della glicemia e l’aumenta dell’insulina per secrezione diretta. L’agopunto Xinshu induce l’aumento volume di urine, diminuisce l’escrezione di sodio, aumenta il livello plasmatico di aldosterone. Invece l’agopunto Xiaochangshu non solo fa diminuire il volume di urine e l’escrezione di sodio, ma permette l’aumento plasmatico di aldosterone.
Permettendo la normalizzazione di T3 e T4 (evidenziata attraverso una migliore captazione dello Iodio131), l’Agopuntura interviene anche sulla ghiandola tiroidea. Infine essa stimola direttamente il GH; in soggetti con patologie muscolo – scheletriche croniche il contemporaneo aumento di GH e di endorfine permette non solo una valida azione antalgica ed antinfiammatoria, ma anche contrasta i processi di ipotrofia muscolare frequentemente associati a queste condizioni.
L’elettroagopuntura è un metodo complesso che impiega il passaggio di una corrente elettrica attraverso l’ago sino all’agopunto. Agli aghi già infissi nelle sedi prescelte vengono applicati dei morsetti collegati tramite fili elettrici ad un generatore di corrente.
E’ preferibile impiegare corrente alternata in quanto genera calore, ma senza provocare elettrolisi ed elettroforesi (invece la corrente continua può causare elettrolisi, elettrodialisi, elettroforesi e fenomeni di polarizzazione). La corrente impiegata può essere modulata nella sua frequenza e/o ampiezza,; comunque la massima frequenza impiegata in elettroagopuntura non deve eccedere i 2500 Hz che è la frequenza massima per la conduzione nervosa.
E’ bene evitare che il flusso di corrente sia applicato direttamente all’area cardiaca per prevenire fenomeni di aritmia e in prossimità dell’area del midollo allungato per prevenire alterazioni dei centri nervosi cardiaco e respiratorio.
Il periodo di induzione varia da 8 a 30 minuti, ed in generale si considera valido per indurre l’effetto analgesico un periodo di almeno 20 minuti.
L’elettroagopuntura non solo è ampiamente applicata per determinare analgesia agopunturale a diversi livelli, ma anche nei trattamenti di paralisi, atrofia muscolare, reumatismi, coliche, indigestioni, prolassi rettali e uterini<!–[if !supportFootnotes]–>[5].
I vantaggi notoriamente ascritti all’applicazione dell’agoelettrostimolazione sono: minore impiego di sedativi ed anestetici; minori rischi di effetti indesiderati derivanti dall’impiego degli stessi; assenza pressoché totale di depressione respiratoria, ipotensione ematica, depressione dell’attività cardiaca; minore sanguinamento durante l’intervento; minore tempo di recupero post operatorio e migliore qualità dello stesso; notevole riduzione del dolore post operatorio; eliminazione del rischio di reazioni avverse a particolari sostanze o anestetici.
I limiti sono rappresentati, paradossalmente, proprio dallo stato cosciente in cui l’animale permane: esso è così portato a reagire a qualsiasi stimolo esterno (luci, rumori, persone in movimento) e ne rende difficile la contenzione, soprattutto nei piccoli animali per i quali spesso si ricorre al decubito dorsale, per loro assolutamente innaturale.
Anche la valutazione del dolore è un altro limite: spesso reazioni e vocalizzazioni sono dovute a stimoli ambientali o a semplici manipolazioni, piuttosto che all’evocazione di algia.
Ben diverso l’atteggiamento comportamentale di Cavalli e bovini, più adatti alla chirurgia in stazione.
I soggetti trattati, ancora svegli, sono stati visitati secondo le modalità proprie della Medicina Veterinaria Tradizionale Cinese (MVTC).
Quindi è stata applicata una seduta agopunturale di preparazione all’agoelettrostimolazione, seduta impostata con l’obiettivo di migliorare il tono energetico dei soggetti preparandoli meglio all’intervento chirurgico.
Dopo la sedazione, le due cagne sono state sottoposte alla routine di preparazione del campo chirurgico, quindi è stata applicata l’elettrostimolazione<!–[if !supportFootnotes]–>[6].
L’elettrostimolazione è stata effettuata mediante apparecchio SDZ III, strumento dotato di un display digitale dal quale si possono controllare, la forma dell’onda, la frequenza, il timer.
Lo strumento usa impulsi a bassa frequenza (da 1 a 100hz) per stimolare i punti di agopuntura; il funzionamento a batterie o a rete, permette di ottenere eccellenti risultati senza dolore ed effetti collaterali.
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Dati Tecnici:
- Forma di impulso: onda asimmetrica bidirezionale – Continua – Intermittente – Densa Dispersa;
- Uscita: 6 Canali;
- Forme d’onda: Onda Continua: da 1 a 100 Hz; Intermittente: fase di stimolazione 15 sec. Pausa 5 sec; freq. Da 1 a 100 Hz; Densa – Dispersa: nell’intervallo la densità di stimolazione è di 1/5 di quella scelta;
- Intensità della stimolazione: 0- 80 V;
- Ampiezza dell’impulso: 0,175 ms.
A fine intervento, per favorire un più attivo risveglio e per migliorare il processo di cicatrizzazione della breccia chirurgica è stata praticata nuovamente Agopuntura tradizionale<!–[if !supportFootnotes]–>[7].
Ihriel: Razza: Terranova
Sesso: Femmina
Età: 4 anni
MTC: Bei Shu: BL 18 (Ganshu)
Seduta Agopuntura pre – intervento: ST 36 (Zusanli) – GV 20 (Baihui)
Seduta Agoelettrostimolazione: KI 12 (Dahe) – KI 13 (Qixue) – KI 14 (Siman) –
KI 15 (Zhongzhu).
Seduta Agopuntura post – intervento: GV 26 (Renzhong)
Tecnica Lun Huan Chia Ti Fa (Circondare il
Dragone) per la breccia chirurgica.
Malù: Razza: Terranova
Sesso: Femmina
Età: 7 ½ anni
MTC: Bei Shu: BL 15 (Xinshu)
Seduta Agopuntura pre – intervento: ST 36 (Zusanli) – GV 20 (Baihui)
Seduta Agoelettrostimolazione: KI 12 (Dahe) – KI 13 (Qixue) – KI 14 (Siman) –
KI 15 (Zhongzhu).
Seduta Agopuntura post – intervento: GV 26 (Renzhong)
Tecnica Lun Huan Chia Ti Fa (Circondare il
Dragone) per la breccia chirurgica (Tabella 1).
Considerazioni: in entrambi i casi l’Agopuntura si è dimostrata valida nel preparare gli animali all’intervento chirurgico, e nel favorire l’analgesia a livello addominale nell’area di resezione chirurgica.
Non dobbiamo dimenticare gli effetti generali dell’Agopuntura che, intervenendo globalmente sul soggetto, ne potenziano le risposte neuro – endocrino – umorali.
Gli episodi di diarrea presentati dai due cani nei giorni consecutivi all’intervento, vanno inquadrati come forme di espulsione spontanea di Xie Qi (energia perturbata), presumibilmente dovuta alla somministrazione dei farmaci allopatici ed indotta dal trattamento agopunturale.
TABELLA 1 – AGOPUNTI IMPIEGATI
BL 15
XINSHU Corrisponde al Cuore |
3 Cun lateralmente al bordo ventrale del processo spinoso di T6 | Punto Back SHU del Cuore
Supporta il Cuore; Stimola il Cervello; tranquillizza il Cuore |
Affezioni cardio – vascolari, insufficienza cardiaca, problemi neurologici, affezioni respiratorie |
BL 18
GANSHU Corrisponde al Fegato |
3 Cun lateralmente al bordo ventrale del processo spinoso di T10 | Punto Back SHU del Fegato
Supporta il Fegato nel sostenere la circolazione del Qi; Disperde e trasforma l’Umidità – Calore da Fegato e vescicola Biliare; Chiarifica la mente; Rende luminoso l’occhio |
Tutte le patologie epato – biliari, problemi tendino – muscolari, oftalmopatie, convulsioni, leptospirosi |
ST 36
ZU SANLI Tre Miglia Posteriore |
Sotto e lateralmente alla cresta tibiale, sul muscolo tibiale craniale | Punto HO
Punto BEN Punto di Comando Regionale per Addome; Nutre Milza e Stomaco; Armonizza l’intestino; Tonifica Qi e Xue, Drena i Canali; Armonizza lo Xue; Nutre la Yuan Qi; Disperde le energie cosmopatogene, Sostiene l’energia vitale; Previene le malattie |
Punto Panacea, punto anti – stress, problemi gastro – enterici, patologie respiratorie, patologie urogenitali, affezioni psichiche |
GV 20
BAI HUI Cento Riunioni |
A livello di sincipite | Punto di convergenza di tutti i Meridiani Yang;
punto di Incrocio del Meridiano della Vescica Urinaria con il Vaso Governatore; Punto Mare del Midollo |
Sostiene il Cervello e lo Shen;
armonizza la circolazione del Qi del Fegato; rinvigorisce e riscalda lo Yang; disperde il Vento; tratta i prolassi |
KI 12
DAHE Grande Rosso |
1 ½ cun dal bordo craniale del pube | Nutre il Rene;
Rafforza lo Yang; Rafforza il Riscaldatore Inferiore; Specifico per il prolasso uterino |
Patologie uro – genitali |
KI 13
QIXUE Punto del Qi |
3 cun dal bordo craniale del pube, a 1 ½ Cun dalla linea alba | Nutre il Rene;
Rafforza lo Yang; Rafforza il Riscaldatore Inferiore; Regola Chongmai e Renmai; Regola il ciclo estrale; Specifico per le lombalgie |
Intensa azione su ovaio, affezioni uro – genitali, patologie enteriche |
KI 14
SIMAN Quattro Pieni |
2 Cun caudalmente all’ombelico, 1 Cun lateralmente alla linea alba | Nutre il Rene;
Rafforza lo Yang; Rafforza il Riscaldatore Inferiore; Regola Chongmai e Renmai; Regola il ciclo estrale; Specifico per le patologie uterine |
Patologie uro – genitali, incontinenza urinaria, patologie del post partum, disturbi digestivi |
KI 15
ZHONGZHU Corrente Centrale |
1 Cun caudalmente all’ombelico, 1 Cun lateralmente alla linea alba | Nutre il Rene;
Rafforza lo Yang; Rafforza il Riscaldatore Inferiore; Regola il ciclo estrale
|
Patologie uro – genitali, patologie enteriche |
GV 26
RHENZHONG Centro dell’Uomo |
Al centro del filtro | Punto di incontro dello Yin e dello Yang del corpo | Rianima la coscienza; calma lo Shen; chiarifica il Calore; disperde il Vento e le Gleires – Vento; tratta il collasso di Yang; regolarizza Du Mai; fortifica il dorso; decontrae i tendini; allevia i dolori; chiarifica il naso; trasforma le Gleires di Cuore. |