3° Modulo di Omeopatia Veterinaria – Domenica 10 Gennaio 2009
Programa della giornata:
ore 9,00-13,00: Approccio omeopatico alle patologie del cavallo – Dr. Alessandro Battigelli
L’approccio omeopatico alle patologie del cavallo non può prescindere da una valutazione etologica del contesto. Ogni tendenza alla malattia che possiamo identificare deriva da una anomalia strutturale che imprime le sue caratteristiche. La sofferenza che rende l’animale intrattabile oppure incondizionatamente remissivo si manifesta in ogni soggetto con caratteristiche peculiari ed individuali tali da poter essere indagate secondo il paradigma epistemologico omeopatico.
L’ addomesticamento è, per la specie equina, una condizione determinante per lo stato di salute al quale si aggiungono la costituzione e l’ambiente.
I concetti di cura e di guarigione in ippiatria ,ed in generale per gli animali da reddito, devono essere consapevolmente esplicitata nel contesto omeopatico sia per una questione strettamente legata al paradigma omeopatico ,sia per le implicazioni deontologiche relative al consenso informato (artt. 29-30 del codice deontologico dei medici veterinari FNOVI) . Tradizionalmente molte delle affezioni funzionali ed organiche, sia acute che croniche, dei cavalli si intendono come trattate efficacemente (cura)in funzione esclusivamente dell’espressione sintomatologica della malattia . Questo è anche ciò che viene richiesto all’intervento veterinario dal conduttore dell’animale che sostanzialmente deve produrre per l’uomo una determinata attività produttiva (lavoro-prestazione sportiva- produzione zootecnica in generale). Se da un lato il trattamento sintomatico soddisfa gran parte delle richieste terapeutiche in medicina equina ciò non è sufficiente a garantire il benessere animale in senso generale ne a soddisfare il concetto di salute secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità.
Il cavallo è anche una specie animale soggetta a vincoli sanitari in quanto potenziale fonte di alimento per l’uomo in cui l’omeopatia può avere un ruolo importante dal punto di vista della sicurezza alimentare.
Nel contempo il paziente equino anche in virtù degli adeguamenti normativi anagrafici (DPA o Non DPA) acquisisce uno status che lo assimila sempre più ad un essere senziente con le caratteristiche del pet e con esigenze di benessere particolari.
Nell’ambito della medicina veterinaria la profilassi gioca un ruolo determinante sia per quanto riguarda la saluta del singolo soggetto,dei gruppi di animali che per quanto riguarda i costi di gestione sanitaria. Ciò è coerentemente alla vocazione di prevenzione dell’omeopatia applicata alla medicina veterinaria
Nell’era della genetica in cui la scienza è tesa a ricercare benessere ,cure se non a migliorare le specie animali rendendole più adatte e funzionali alle produzioni, anche l’omeopatia attraverso lo studio dell’eugenetica si propone di contribuire alla sicurezza della specie .
Per quanto riguarda i cavalli questo inquadramento più globale della specie equina può essere funzionale nella clinica sia per inquadramenti miasmatici di gruppi (rimedio di scuderia ), analogamente a quanto avviene in altre specie zootecniche (rimedio di stalla) sia per tentare di alleggerire quel carico miasmatico accumulato con la selezione impressa dall’addomesticamento.