La somministrazione irresponsabile e continuata di farmaci può provocare una vera e propria malattia che colpisce diversi organi, dal fegato ai reni. Queste patologie vengono definite iatrogene, perchè provocate dai farmaci stessi, che da una parte curano una affezione ma dall’altra possono avere effetti collaterali importanti. Quello che descriverò è un caso in cui la somministrazione continuata di farmaci provoca una grave sindrome da intossicazione in un gatto inducendo una nefrite e una cistite iatrogena.
Vengo chiamato per una urgenza in piena notte. In ambulatorio trovo i proprietari disperati di un gatto Ragdoll maschio di 7 mesi. Alla visita il gatto si presenta fortemente abbattuto, ipoteso e ipotermico (temperatura rettale 35,8°C), mucose normali, nessuna dolorabilità addominale e respiratorio nella norma. I proprietari mi riferiscono che è da due giorni che presenta totale anoressia e dal pomeriggio non ha più lasciato la cesta. Mi faccio raccontare che cosa è successo.
Anamnesi: All’età di due mesi è stata fatta la sverminazione per ascaridi ripetuta dopo una quindicina di giorni, come per prassi. Dopo la terapia il gatto manifestava ancora sintomi gastroenterici con feci molli, non formate. All’esame coprologico risultò la presenza di coccidiosi per la quale fu iniziato un trattamento con Stomorgyl® per via orale per una decina di giorni. Viene impostata anche una dieta con alimento industriale specifico per le affezioni enteriche, Hill’s I/D®. Verso gli ultimi giorni del trattamento il gatto inizia ad avere dei sintomi riferibile a cistite acuta, con ematuria e minzione difficile e frequente. Viene trattato con un nuovo antibiotico Baytril® per via orale. Dopo 12 giorni di terapia il gatto sembra stare meglio. Viene sospeso l’antibiotico ma a distanza di 48 ore dalla sospensione si ripresentano i sintomi della cistite. Viene effettuato l’esame delle urine e si riscontra la presenza di cristalli di struvite. La terapia antibiotica riprende, associata ad un cambiamento dietetico con Urinary S/O®. Passati 10 giorni di terapia la situazione non cambia. Viene modificata la terapia , cambiando antibiotico e somministrando Synulox® per bocca. Dopo 6 giorni di terapia il gatto inizia ad essere meno attivo, continua a avere elevata frequenza di piccole quantità di urina, trascorre minuti nella cassettina senza avere una minzione efficace, presenta diarrea lieve inappetenza. Dopo 3-4 giorni durante i quali le condizioni di salute peggiorano costantemente, i proprietari mi chiamano per una visita urgente.
Visita clinica: Il gatto giunge in ambulatorio fortemente disidratato, quasi emaciato, non ha la forza di reggersi in stazione quadrupedale, è ipotermico (temperatura rettale 35,8°C) e ipoteso. Durante il racconto anamnestico lo metto in un tappeto riscaldante e eseguo una ecografia addominale. Dall’esame ecografico si evidenziano dei foci iperecoici in vescica e del materiale ‘precipitante’ nella pelvi renale . I valori ematologici evidenziavano leucocitosi e il biochimico un aumento della creatinina e dell’azotemia. Il gatto viene subito riscaldato e viene effettuata una fluido-terapia. Somministro Nux-vomica 30 CH 1 goccia ogni 5 minuti per bocca. Dopo 30 minuti dall’inizio del trattamento l’animale era molto più vitale, la temperatura rettale era salita a 37,6°C. Alla mattina seguente il gatto era normale, aveva ripreso a giocare con l’altro gatto e a mangiare normalmente. E’ stata sospesa la fluido-terapia e continuata la nux-vomica 30 CH 3 gocce 3 volte al dì. La nux-vomica vine utilizzata in questo caso come rimedio per l’intossicazione da farmaci. Il fatto che il gatto abbia reagito alla terapia omeopatica in brevissimo tempo con nux-vomica depone verso una problematica iatrogena.
I giorni seguenti il gatto sta benissimo e riprende la vita normale. A distanza di un mese circa, viene riportato in ambulatorio con segni clinici di cistite acuta. Va spesso nella lettiera ma in modo inefficace, fa gocce di urina. All’esame ecografico si evidenziano foci iperecoici in vescica e l’esame delle urine rivela la presenza di leucociti (3+), proteine (1+), eritrociti (2+), pH 6, ps 1.020, assenza di cristalli. Viene prescritto cantharis 200 k monodose. In 2 giorni i segni di cistite scompaiono e il gatto torna normale. Ciò che rimane è emissione di feci molli, poltacee, non acquose. All’esame coprologico non risulatno evidenti dei parassiti ed è negativo per giardiasi. Prescrivo Lycopodium clavatum 30 CH 3 granuli 1 volta al dì. Già dopo il primo giorno di somministrazione le feci appaiono migliorate in consistenza. Al 4° giorno le feci sono formate.
Il gatto ora gode di ottima salute.
Autore: Dr. David Bettio