Incontro tra il Dr. Marc Baer e Dr. David Bettio a Parma

Incontro con Marc Baer a Parma

 

Da giovane veterinario omeopata quale mi ritengo, ho sempre letto con avidità gli interessanti articoli dei colleghi che mi sono serviti come riflessione culturale e spesso come vero e proprio spunto operativo per il trattamento dei miei pazienti.

In questi anni ho avuto poi la fortuna di incontrare e conoscere personalmente alcuni di loro con i quali ho iniziato a condividere le esperienze omeopatiche, ma anche progetti importanti di collaborazione come l’istituzione della Unione Medicina Non Convenzionale Veterinaria (UMNCV) e la partecipazione a molti seminari di omeopatia veterinaria in Italia.

Ed ora è confortante sapere che l’intreccio delle telefonate e delle email è diventato sia piacevole che importante (e talvolta necessario) per migliorare la mia professionalità in omeopatia.

Grazie ad alcuni illustri omeopati veterinari italiani, ho avuto la possibilità e l’onore di incontrare colleghi stranieri, la cui esperienza condivisa è diventata un arricchimento enorme.

Grazie alla Scuola di Verona ho conosciuto il dr. Eric Vanden Eynde con il quale, ormai diventato un carissimo amico, è nata una stretta collaborazione che lo porterà ad essere presente al prossimo Congresso Nazionale Fiamo del 21-22-23 Novembre 2008 a Verona.

Il decano dr. Christopher Day ho avuto il piacere di conoscerlo ad un seminario tenutosi a Genova e voluto dalla dr.ssaBarbara Rigamonti presso la sede della Scuola Dulcamara.

E quest’estate ho personalmente conosciuto il dr. Marc Baer, caro amico del collega Dr. Roberto Orsi e relatore al Congresso Internazionale Scivac nel 2007.

Marc Baer è stato così gentile da fermarsi a Parma per una cena durante le sue vacanze estive in Italia. Per me è stato davvero molto emozionante parlare con lui in una tranquilla trattoria della città. Per noi omeopati veterinari, Marc non ha bisogno di molte presentazioni, perché la sua competenza è nota in tutta Europa. Marc nasce come omeopata, dopo essersi laureato in Medicina Veterinaria all’Università di Zurigo (Svizzera) nel 1982. Fu allievo del dr. Jost Kuenzli e si diplomò alla Swiss Association of Homeopathic Physician(SVHA) nel 1987. E’ stato co-fondatore dell’Associazione dei veterinari omeopati e agopuntori in Svizzera (STVAH) e membro dell’ International Association of Veterinary Homeopathy (IAVH). Ora insegna omeopatia veterinaria a Zurigo e dirige uno Studio privato di omeopatia veterinaria prevalentemente per animali da compagnia.

 

D: Marc, che cosa ti ha portato ad iniziare gli studi in omeopatia?

 

R: Ad essere sincero, fin dall’inizio della mia professione di veterinario ero poco soddisfatto sia dei risultati, sia dell’applicazione della terapia convenzionale. Notavo, in realtà, che per diversi stati patologici e diversi individui il protocollo terapeutico era molto simile e mi trovavo ad utilizzare in quantità notevoli antibiotici e cortisonici, proprio come mi avevano insegnato all’Università. Dell’allopatia mi ha sempre interessato l’approccio alla diagnosi, cioè il cercare di capire la malattia e le sue cause, ma poi rimanevo deluso della terapia. L’omeopatia mi ha dato la possibilità di approfondire il mio modo investigativo e di trattare nel modo migliore possibile ogni singolo paziente. Anche se costa molta fatica!

 

D: Tu sei un veterinario omeopata molto serio e competente. Sei anche un docente di omeopatia e ti occupi costantemente di formazione: che cosa è importante nell’insegnamento e quale messaggio vuoi far passare ai tuoi allievi?

 

R: Bisogna avere le idee chiare quando si formano nuovi omeopati in Omeopatia Classica. Prima di tutto è importante una base di teoria. La teoria comprende lo studio approfondito dell’Organon e dei principi fondamentali dell’omeopatia. A questo deve essere aggiunto l’insegnamento della Materia Medica e necessariamente lo studio accurato del Repertorio. Tutto questo però deve essere accompagnato da esperienze dirette di pratica clinica, senza la quale l’insegnamento rimarrebbe sterile e inadeguato. Nella mia esperienza didattica infatti, inizio con le visite cliniche già ai primi anni di corso.

 

D: La nostra prospettiva omeopatica ci porta a vedere le connessioni che esistono tra varie realtà. E il ruolo del veterinario penso sia ormai centrale in una società che sempre più dovrebbe essere attenta alle interazioni tra ambiente-uomo-animale. Qual è a tuo parere il ruolo pedagogico del veterinario omeopata di oggi?

 

R: Non credo che il ruolo pedagogico di oggi sia il medesimo del secolo scorso. Come dici tu, ormai ci dobbiamo rendere conto che la visione omeopatica e quindi solistica va applicata alla vita e non solo al modello terapeutico. In questa prospettiva, il veterinario omeopata ha il compito di comunicare che non è possibile pensare che agendo in modo scorretto in un distretto della realtà, questo non si ripercuota in tutti gli altri ambiti e nella singola vita di ognuno.