Dopo vari mesi di stallo, è ripartito l’iter legislativo sulle medicine non convenzionali. La scorsa settimana, la regolamentazione delle medicine non convenzionali, esercitate da laureati in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria, ha fatto passi avanti con l’unificazione di tre dei quattro disegni di legge all’esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato.Intervenuto in Commissione, il sottosegretario Fazio ha dichiarato “il favore dell’esecutivo per l’evidence based medicine e la contrarietà al riconoscimento di quei trattamenti la cui efficacia non sia supportata da evidenze scientifiche”. Riconoscendo che “è stato recentemente riscontrato il fondamento scientifico dell’agopuntura”, Fazio ” manifesta il proprio favore a sperimentazioni volte a verificare l’eventuale efficacia scientificamente provata di tali trattamenti”.Il relatore Bosone ha precisato che i disegni di legge in esame sono hanno lo scopo di “stabilire una regolamentazione per l’esercizio delle connesse attività, nella prospettiva di offrire una migliore garanzia al paziente dal punto di vista della sicurezza delle cure”.E l’esempio di una “autodisciplina nell’applicazione professionale delle Mnc” è stata presentata dalla Unione Medicina Non Convenzionale Veterinaria – UMNCV- nel corso di una audizione in Senato sui ddl in esame.La veterinaria, nell’audizione svolta dal collega Francesco Longo, Vicepresidente S.I.A.V., ha presentato il quadro delle mnc nel proprio settore, dimostrando una autonoma capacità di elaborazione di parametri di autodisciplina e ricordando che la FNOVI ha promulgato una serie di pronunciamenti, in forma di indirizzo e linee guida, e inserito un apposito articolo nel nuovo Codice Deontologico del 2006 (Articolo 30).L’audizione è stata l’occasione per sottolineare le peculiarità e le specificità della Medicina Veterinaria, sia rispetto alla Medicina dell’Uomo, sia rispetto alle differenti modalità di applicazione clinica di queste discipline, mettendo in risalto come, in un lunghissimo periodo di tempo durante il quale ha pesato l’assenza di una legislazione nazionale,La UMNCV ha chiesto che in un disegno di legge “siano inserite voci specifiche per ogni tema della veterinaria, che sia individuato il profilo degli esperti, che siano stabiliti precisi parametri formativi, lasciando però che vi sia una doppia possibilità nella formazione: che questa sia erogata sia dalle scuole private che dall’università, pur auspicando una collaborazione tra queste istituzioni in un ambito di equiparazione delle funzioni e dei titoli erogati; che negli organismi previsti, come ad esempio le commissioni, sia presente una duplice rappresentanza veterinaria, distinta secondo i due grandi gruppi in cui si suddividono le MNCveterinarie: da una parte Agopuntura, MTC, Fitoterapia, Terapie Manuali, dall’altra Omeopatia ed Omotossicologia; che sia auspicabile un coinvolgimento del S.S.N., soprattutto in relazione alle produzioni alimentari biologiche, in cui dovrebbero operare esperti delle MNC”.