Sezione Mind: quali applicazioni in veterinaria? – Dott.ssa Marina Nuovo

SEZIONE MIND: QUALI APPLICAZIONI IN VETERINARIA? di Marina Nuovo
Alla luce dello studio delle scienze comportamentali applicate possiamo senz’altro affermare che la nostra visione del mondo canino e di quello felino non solo si è ampliata ma è addirittura cambiata. Sono divenuti chiari, infatti, alcuni aspetti etologici  che ancora non erano stati ben compresi, che hanno permesso una valutazione migliore e maggiormente mirata dei comportamenti delle suddette specie. La dimensione di relazione che si è andata costruendo nel tempo con l’uomo, inoltre, ha favorito cani e gatti nella capacità di sviluppare comportamenti nuovi che, appunto, trovano in tale dimensione la loro espressione e il loro significato. L’osservazione non è dunque più etologica in senso classico; cani e gatti non sono più rappresentativi di un animale “lorenziano”;  il punto di osservazione è stato spostato a favore di un angolazione che comprende in una sola occhiata l’animale e l’uomo cui l’animale si accompagna da secoli (millenni per il cane). Le nostre due specie appaiono in effetti indissolubilmente legate all’elemento uomo che le comprende e le informa di sè: un ibrido dal quale non possiamo più prescindere. Pur rimanendo collegati ai loro antenati per numerose necessità fisiologiche e comportamentali questi nuovi individui manifestano capacità peculiari, che a livello neuroanatomico e neurofisiologico sono ben espresse nell’aumento dimensionale e funzionale di aree cerebrali sede di attività cognitiva superiore (corteccia e, in particolare corteccia frontale), nell’incremento per numero e “finezza” delle interconnessioni neuronali tra queste aree e quelle in cui le informazioni vengono processate, elaborate ed immagazzinate (sistema limbico) e nella specializzazione della coordinazione per il tramite dei sistemi neurotrasmettitoriale ed ormonale. Non si tratta dunque più di pensare all’animale come un essere isolato con una sua struttura causale che lo induce a rispondere secondo schemi già predisposti (il “tutto è innato” dell’etologia classica), e nemmeno come un essere che risponde all’intervento dell’ambiente sempre con i medesimi moduli comportamentali (il “tutto è appreso” dell’etologia behaviourista). L’approccio neurobiologico cognitivo allo studio e alla comprensione del comportamento animale  introduce la nozione di soggettività e necessita di un’osservazione di tipo sistemico; la modificazione di tutto il sistema potrà produrre nuove soggettività, che per l’animale significa aumentare le sue capacità di stare nel mondo, dandogli la possibilità di elaborare  le informazioni nuove e quelle già acquisite grazie ad un processo che non appartiene più solo all’uomo e che unisce l’emozione alla motivazione e alla capacità di rappresentazione. La relazione, in questo contesto, assume un significato fondamentale in quanto è una delle funzioni che rendono possibile il cambiamento, se non la più importante.
L’omeopatia poggia le sue basi sul concetto di individualità (individualità morbosa e medicamentosa –Organon paragrafi 118-119-120-) come corollario del principio di similitudine. La nozione di soggettività non le è aliena e il fatto che l’omeopatia abbia saputo da sempre trattare anche le patologie del mondo animale è stato un dato confortante che ha indotto i veterinari a continuare nello studio e nella costruzione di una Materia Medica funzionale ai propri pazienti.
In essa sono compresi alcuni  tratti  peculiari caratteriali come espressione di particolari modalità reazionali di base, contenute nel corredo genetico, o acquisite, che l’individuo si è andato costruendo insieme alla sua rappresentazione del mondo.
L’omeopatia, che tiene in grande considerazione la storia biopatografica del paziente con le sue capacità adattative, il suo tono umorale di base (arousal) e la capacità di attivarlo e riportarlo su un livello ottimale per l’individuo dopo una perturbazione; che analizza le esperienze e il modo in cui esse vengono affrontate e che non può prescindere dall’interessarsi della relazione con l’uomo nello studio dell’espressione della manifestazione individuale, non può che trarre conferme e ulteriori stimoli dall’approccio cognitivo allo studio del comportamento animale.
Possiamo ipotizzare che “l’informazione” contenuta nella sostanza medicamentosa, liberata nel processo di diluizione e succussione, nell’apportare soggettività faciliti l’individuo riconducendolo in una dimensione di calma e di ascolto, dove diventano possibili maturazione e cambiamento, vale a dire guarigione.
Il confronto con le scienze comportamentali ha permesso agli omeopati di  illuminare di nuova luce alcuni gruppi di rimedi.  Come spesso è accaduto, gli omeopati li utilizzavano già con implicazioni comportamentali che la clinica dei provings e quella dell’esperienza avevano indicato, ma il loro valore emerge ancor più netto grazie alla comprensione profonda che ora ne viene. E’ auspicabile che in futuro si apra un dialogo stretto tra esperti che, pur utilizzando approcci diversi hanno come meta comune il benessere animale. La collaborazione in tal senso può apportare spunti e riflessioni per un’interpretazione corretta di talune patologie, per la loro gestione e per interventi mirati di prevenzione. In considerazione di ciò, alcune rubriche della sezione mind si arricchiscono di significati nuovi e di grande valore per la nostra professione.
ANALISI DI ALCUNE RUBRICHE DELLA SEZIONE MIND ALLA LUCE DELLE IMPORTANTI IMPLICAZIONI SULLA RELAZIONE EMERSE DAGLI STUDI SUL LEGAME DI ATTACCAMENTO
CURE PARENTALI ASSENTI  (ORFANI) O DEVIATE (MADRI ANSIOSE, AGGRESSIVE, SEPARAZIONE PRECOCE DALLA MADRE) . ASSOCIATE O MENO A STIMOLAZIONE SENSORIALE DEFICITARIA, ECCESSIVA E/O TRAUMATICA.
In clinica comportamentale si distinguono delle entità nosografiche ben caratterizzate di cui analizzeremo gli aspetti più generali e che possono essere “tradotti” in un linguaggio repertoriale, con riferimento alle specifiche rubriche del repertorio.  Lo scopo è quello di individuare un pool di rimedi che offrano la possibilità di ottenere spunti di riflessione per una più profonda comprensione delle patologie in oggetto, nonchè per la loro gestione e per un intervento mirato di prevenzione. Manca, ovviamente, l’individualizzazione che potrebbe, nel singolo soggetto, far emergere un rimedio differente rispetto a quelli considerati in questa sede. E’ auspicabile un confronto tra veterinari omeopati e comportamentalisti, nella certezza che la collaborazione tra esperti sia la miglior forma di progresso, anche in medicina.
Qui di seguito i tratti principali delle patologie in oggetto.

DEPRESSIONE DA DISTACCO PRECOCE

Si tratta di una grave patologia comportamentale caratterizzata dall’assenza di attaccamento. C’è uno stato di profonda sofferenza psichica che può portare l’individuo alla morte. La causa è legata all’assenza totale della madre (morte o separazione) nelle prime 4 settimane di vita del cucciolo, o al rifiuto, talvolta aggressivo, della madre ad avere contatti con i suoi cuccioli. L’aspetto che colpisce di più in questi soggetti è l’assenza di segnali di comunicazione: muso inespressivo, sguardo sfuggente, postura rigida, attività motoria estremamente limitata, coda immobile, le orecchie si muovono solo in occasione di stimoli sonori. Il contatto tra cucciolo e proprietario è difficile, non c’è piacere nel contatto fisico anzi, talvolta l’animale ha accessi di panico che, per la forte inibizione, possono arrivare alle convulsioni.
Non c’è interesse verso il cibo; questi animali possono anche avere un ritardo di crescita, oltre che per la scarsa nutrizione, per alterazioni nella secrezione dell’ormone somatotropo dovuta ai disturbi del sonno (ipersonnia con alterazioni del ciclo del sonno –risvegli improvvisi e ansia ipnagogica).  Caratteristica è l’ipersensibilità ai rumori, con risposta iperestesica (spasmi muscolari con sollevamento sugli arti anteriori e frequente caduta sul fianco). C’è un disinteresse totale verso le persone e gli altri cani, con assenza di comportamento sessuale. E’ “ il cucciolo triste o il cucciolo saggio”
Segni:
-inespressività
-isolamento
-paura del contatto fisico
-assenza del comportamento esploratorio
-assenza del comportamento ludico
-alterazioni del sonno (alteraz. cicli e ansia ipnagogica)
-iperestesia uditiva (sobbalzi al minimo rumore)
 
L’importanza delle prime fasi di vita è cruciale anche nel mondo animale. Le esperienze infantili condizionano e indirizzano il modo in cui l’individuo si esprimerà e si relazionerà con l’esterno. La madre trasmette nutrimento affettivo e “culturale” e un attaccamento sicuro influenzerà il modo in cui le esperienze future verranno affrontate ed elaborate. La “madre” in quanto figura di referenza, dispensatrice di cibo e riparo e sostegno per l’esperienza è, per i nostri animali, anche l’uomo.  Dopo la fase del distacco con la figura di attaccamento primario, tra cane e uomo verrà a crearsi un’alleanza, un sodalizio che fa da sostegno e promuove i processi cognitivi già in atto. Nella testa di un cane non è previsto che non vi sia un leader da seguire e con cui collaborare e questo è ciò che desidera ardentemente ogni cane. Egli, mantenendo per tutta la vita caratteristiche infantili e dipendenza per nutrimento e asilo, non ha più le capacità del suo antenato lupo di porsi alla guida di un branco. Se costretto dalle circostanze lo farà ma ciò gli comporterà un carico d’ansia tale da farne uno squilibrato.  La costruzione biografica di un cane si compie nell’arco di due anni, che corrispondono all’incirca ai 20 anni umani; in questo lasso di tempo assai breve rispetto alle nostre esistenze si attuano i processi di organizzazione e di strutturazione della “personalità” (il termine non è accettato da tutti gli studiosi), che avvengono grazie all’apporto esterno di presenze referenziali importanti, che permettono all’individuo di fare esperienza del mondo. Tali figure sono rappresentate dalla madre e successivamente dall’uomo; le modalità con le quali, attraverso e grazie a queste presenze, l’individuo farà esperienza del mondo, indirizzeranno il suo sentire e il suo agire nel mondo stesso. Il suo orientamento temperamentale, geneticamente stabilito, ne risulterà esaltato, inibito o deviato e determinerà la colorazione (miasmatica, diremmo noi omeopati) della sua maniera di relazionarsi con se stesso e con l’esterno.  In una ideale curva di crescita l’attaccamento cucciolo-madre e madre-cucciolo, in presenza di una “buona madre”, permette al cucciolo di fare esperienza mantenendo la propria fonte di sicurezza (la mamma) come base sicura cui tornare per rassicurazione ed incoraggiamento. La buona madre viene sostituita da un “buon proprietario” (sua seconda mamma!) che garantisca ancora un buon profilo di sicurezza al cucciolo e gli permetta e favorisca ulteriori esperienze. Se non vi sono patologie relazionali in queste importanti fasi della vita si saranno messe le basi per le funzioni dedicate all’apprendimento vero e proprio.  Alla maturazione dell’individuo avverrà un distacco dalle figure referenziali, così come alla maturazione del fiore si forma il frutto. Il distacco è fisiologico, l’individuo mantiene con l’uomo un rapporto di dipendenza per quanto riguarda nutrizione e riparo ma diviene capace di fare esperienze autonome e di relazionarsi in una dimensione “adulta” fatta di collaborazione e scambio.
Moltissime patologie mettono le loro radici in queste fasi precoci di crescita e, tuttavia, non tutto è perduto! La strutturazione di una solida relazione, sia familiare che sociale, può permettere all’individuo di recuperare in parte le mancanze iniziali e di costruire un’identità caratteriale che gli permetta la crescita psichica e il recupero di fronte agli eventi traumatici futuri (la “resilience” degli autori francesi).
La deprivazione più grande riguarda l’assenza della madre: madre che muore/madre che rifiuta i cuccioli. Il cucciolo rifiutato/separato dalla madre in fase precoce muore; se sopravvive ne porterà i segni.I due estremi sono rappresentati, a livello clinico comportamentale, da due entità nosografiche distinte: la depressione da distacco precoce e la dissocializzazione primaria.

DISSOCIALIZZAZIONE PRIMARIA

Si tratta di una grave patologia comportamentale che affligge cuccioli che non hanno potuto sperimentare un buon attaccamento e che deve essere diagnosticata ed affrontata precocemente, dal momento che questi cuccioli diventeranno quasi sicuramente cani aggressivi in età adulta. Le cause di questa patologia si ritrovano in una separazione precoce dalla madre da parte dell’allevatore senza scrupoli o in un’assenza della madre a partire dalla 4°-5° settimana o di un qualunque adulto regolatore. Il processo di attaccamento ne risulta alterato e causa un difetto nell’acquisizione dei comportamenti sociali. Sono cuccioli aggressivi già in tenera età, intolleranti rispetto ad ogni tentativo di controllo sulle loro attività da parte dei proprietari, ladri di cibo, incapaci di assumere posture di sottomissione nei confronti di umani e conspecifici. Nelle risposte aggressive i morsi sono sempre inflitti senza controllo e violenti, senza lasciare la presa. Talvolta, in occasione delle risposte aggressive, l’animale urina, defeca e svuota i sacchi anali. E’ “il cucciolo delinquente”
Segni:
-mancata acquisizione dei segnali di sottomissione e di appagamento. Il cucciolo non riconosce le regole sociali
-aggressività manifestata molto precocemente e che non ha segnale di arresto
-risposta aggressiva alle frustrazioni con sguardo mantenuto fisso
-intolleranza al contenimento
Dissocializzazione primaria  
Somma dei sintomi (+gradi)  –  Somma dei sintomi (+gradi)  –  Intensità considerata

 1
1234
1
MIND – ANTISOCIAL
 24
2
1234
1
MIND – ESTRANGED – society, from
 8
3
1234
1
MIND – DISOBEDIENCE – children, in
 17
4
1234
1
MIND – INSOLENCE
 46
5
1234
1
MIND – BEHAVIOR PROBLEMS – children; in
 26
6
1234
1
MIND – MORAL FEELING; want of
 58
7
1234
1
MIND – FORSAKEN feeling – isolation; sensation of
 63
8
1234
1
MIND – DELUSIONS – alone, being – world; alone in the
 16
9
1234
1
MIND – DELUSIONS – forsaken; is
 40
10
1234
1
MIND – DELUSIONS – dead – he himself was
 19
11
1234
1
MIND – DELUSIONS – dead – mother is, his
 4
12
1234
1
MIND – RAGE – contradiction, from
 8
13
1234
1
MIND – RAGE – violent
 14
14
1234
1
MIND – CONTRADICTION – intolerant of contradiction
 98
15
1234
1
MIND – ANGER – contradiction; from
 51
16
1234
1
MIND – VIOLENT – contradiction; from
 3
17
1234
1
MIND – VIOLENT – deeds of violence; rage leading to
 38
18
1234
1
MIND – KILL; desire to – contradicts her; the person that
 2
19
1234
1
MIND – DEFIANT
 30
20
1234
1
MIND – CONTRARY
 85
21
1234
1
MIND – ANGER – stabbed anyone; so angry that he could have
 10
22
1234
1
EYE – STARING
 151
23
1234
1
MIND – FIGHT, wants to
 28

anac.
lyc.
nux-v.
stram.
plat.
merc.
hyos.
tarent.
chin.
verat.
17/26
12/23
12/20
11/18
11/17
11/16
10/18
10/14
10/11
9/20

 

Il cucciolo allevato al biberon ma che ha una madre che lo maltratta sarà insicuro e ansioso e porterà questi tratti, che gli eventi della vita contribuiranno a superare o fissare, con sè.
Il cucciolo allevato al biberon e posto solo a contatto con l’uomo avrà delle limitazioni perchè non saprà comunicare con i suoi simili. Non sarà un vero cane! Gli mancheranno dei segnali comunicativi importanti che l’uomo non avrà saputo/potuto insegnare e che contribuiscono all’acquisizione di una corretta omeostasi sensoriale: segnali di arresto e di induzione alla calma, inibizione del morso. Questo potrebbe esitare in una entità nosografica denominata sindrome ipersensibilità-iperattività (HS-HA degli AA. Francesi) o in stati fobici rivolti verso i conspecifici o in stati ansiosi più o meno strutturati.

SINDROME IPERSENSIBILITA’-IPERATTIVITA’

In questo caso le caratteristiche sono una soglia reattiva sensoriale estremamente bassa associata ad un deficit del controllo motorio. Si tratta di cuccioli incapaci di restare al loro posto: saltano, corrono e giocano senza fermarsi, le loro attività non sono organizzate e non c’è la tendenza naturale al completamento e all’arresto spontaneo dell’azione. Nel gioco di lotta c’è un’assenza del normale controllo dell’intensità del morso (inibizione al morso), che ogni cucciolo acquisisce nei primi due mesi di vita. Sono cuccioli che dormono poco, ipersensibili a qualunque stimolazione, sia essa di natura tattile, visiva o auditiva, anche di debole intensità, e la cui risposta è sempre di natura motoria ipertrofica e malstrutturata. Si osserva frequentemente un’intensa e protratta esplorazione orale, con distruzione di oggetti e possibile ingestione di corpi estranei. Nei casi complicati si instaura di uno stato ansioso con disturbi correlati (aggressività reattiva, disturbi digestivi, bulimia, disturbi del sonno, stereotipie). Anche in questo caso le condizioni favorenti vanno ricercate in una separazione precoce dalla madre (5 settimane) associate alla crescita in un ambiente ipostimolante, che non permette lo sviluppo armonico dei meccanismi inibitori responsabili della coordinazione e del controllo dell’attività motoria. Studi recenti hanno però messo in luce che la sindrome si può sviluppare anche in ambiente eccessivamente stimolante e in cuccioli di madri molto tolleranti, che non intervengono di fronte a cuccioli troppo esuberanti
Segni:
-ipermotricità
-ipersensibilità
-assenza fase di arresto su tutte le sequenze
-assenza inibizione morso
-alterazioni del sonno (fortemente diminuito)
-impossibilità di fermare l’attenzione
L’analisi dei rimedi che emergono ad una prima, superficiale, repertorizzazione, ci permette di evidenziare dei rimedi fortemente segnati dalla mancanza di amore. Lo studio dei nuclei di questi rimedi, la comparazione con rimedi appartenenti alla stessa famiglia, le esperienze che matureremo in questo settore; tutto ci aiuterà a fornire materiale utile per una Materia Medica Veterinaria dinamica e funzionale alla nostra professione.
E’ curioso come la sindrome HS-HA si possa anche presentare in cucciolate molto numerose, laddove la madre, pur amorevole, non riesce ad “educare” adeguatamente i troppi cuccioli; oppure in cuccioli di madri molto tolleranti e “permissive”.
Hs-Ha  
Somma dei sintomi (+gradi)  –  Somma dei sintomi (+gradi)  –  Intensità considerata

 1
1234
1
MIND – CONCENTRATION – difficult – attention, cannot fix
 25
2
1234
1
MIND – CONCENTRATION – difficult – children, in
 22
3
1234
1
MIND – UNOBSERVING [= inattentive]
 83
4
1234
1
MIND – ABSENTMINDED
 227
5
1234
1
MIND – FORGETFUL
 271
6
1234
1
MIND – HEEDLESS
 96
7
1234
1
MIND – IMPULSIVE
 52
8
1234
1
MIND – RUNS about
 27
9
1234
1
MIND – IMPULSE; morbid – run; to
 19
10
1234
1
MIND – EXERTION – physical – desire
 17
11
1234
1
MIND – GESTURES, makes – automatic
 20
12
1234
1
MIND – HURRY
 173
13
1234
1
MIND – HURRY – drinking, on
 11
14
1234
1
MIND – HURRY – eating; while
 33
15
1234
1
MIND – HURRY – movements, in
 26
16
1234
1
MIND – RESTLESSNESS – children, in
 57
17
1234
1
GENERALS – ENERGY – excess of energy – children; in
 26
18
1234
1
MIND – BEHAVIOR PROBLEMS – children; in
 26
19
1234
1
MIND – DESTRUCTIVENESS – children; in
 10
20
1234
1
MIND – DISOBEDIENCE – children, in
 17
21
1234
1
SLEEP – SLEEPLESSNESS – children, in
 28

stram.
hyos.
bell.
sulph.
lyc.
phos.
verat.
tarent.
lach.
anac.
15/24
14/19
13/23
13/19
13/17
13/17
12/21
12/17
11/19
11/16

 

Poichè l’attaccamento è piacere, è amore, se l’individuo non ha sperimentato amore non sarà in grado di manifestarlo a sua volta. Nel legame interspecifico che lega il cane e il gatto all’uomo ma anche le due specie tra loro e con altre specie ancora, c’è la manifestazione visibile di un benessere, di un reciproco piacere. Si tratta, indubbiamente, di uno scambio emotivo ricco di referenza ed una specie mostra di essere anche in grado di sostenere l’altra nella vita di tutti i giorni. Secondo C. Beata, comportamentalista francese, anche l’empatia, la capacità di provare ciò che prova l’altro è presente nel mondo animale ed è in relazione con il legame di attaccamento. Gli omeopati non avevano dubbi a riguardo! Se si vanno ad analizzare alcune rubriche del MIND che hanno a che fare con le più importanti sindromi legate ai disturbi comportamentali dell’infanzia e dell’adolescenza, non saremo sorpresi di dover comparare, in diagnosi differenziale, rimedi fortemente segnati dall’aspetto legato alla mancanza di AMORE.