Studio dei rimedi nella pseudogravidanza della cagna

INTRODUZIONE

Studio teorico dei principali rimedi che agiscono su tale patologia.

Nella prima parte della tesi analizzerò gli aspetti principali della fisiologia della riproduzione della cagna, ossia il ciclo estrale con le diverse variazioni ormonali, in modo da capire, successivamente, la fisiopatologia di tale malattia. Nella seconda parte spiegherò tale patologia dal punto vista fisiologico, clinico e in parte terapeutico; successivamente partendo dai principali sintomi cercherò di “tradurli” in sintomi omeopatici in modo da poterli repertorizzare e ottenere i rimedi che copriranno il maggior numero di sintomi.

Infine cercherò di spiegare il loro significato per la pseudogravidanza, ossia per ogni rimedio analizzerò in che modo agisce su tale patologia e quale aspetto, fisico o mentale, potrebbe “curare”.

CICLO ESTRALE

Le cagne vengono definite monoestrali poiché presentano un solo estro durante ogni stagione riproduttiva.

Il ciclo può essere suddiviso in quattro fasi: proestro, estro, diestro e anestro. Il proestro, che dura in media nove giorni (da due a ventisette giorni), rappresenta l’inizio del calore. L’estro, il momento in cui la cagna accetta il maschio, è immediatamente successivo al proestro; tale fase dura in media nove giorni (da tre a ventuno giorni) e l’ovulazione avviene spontaneamente all’inizio di questa fase. Se non si ha una gravidanza l’estro è seguito dal diestro che dura in media novanta giorni. I livelli ormonali ematici sono simili a quelli riscontrati in gravidanza e in tale stadio la femmina può mostrare segni di pseudogravidanza. Il diestro viene suddiviso in stadio progressivo e regressivo in base all’attività del corpo luteo: il primo stadio si riferisce al periodo di sviluppo del corpo luteo dopo l’estro (circa venti giorni), mentre il secondo stadio dura dal momento dell’inizio della regressione del corpo luteo fino a quando l’utero ritorna in stadio di anestro (circa settanta giorni).  L’anestro è il periodo di inattività sessuale tra i cicli e dura in media settantacinque giorni.

Il ciclo estrale è controllato da una complessa interazione tra l’ipotalamo e l’apparato riproduttivo con l’ipofisi che agisce come trasmettitore centrale. L’ormone follicolo stimolante (FSH) è secreto dall’ipofisi anteriore in modo pulsatile con aumento della frequenza durante le due- tre settimane prima dell’insorgenza del proestro.  Tale ormone controlla lo sviluppo dei follicoli ovarici, che a loro volta secernono principalmente estrogeni ma, quando raggiungono la maturità, anche progesterone. A bassi livelli l’estrogeno esercita un feedback positivo sull’ipofisi anteriore, stimolando un maggior rilascio di FSH, che provoca un ulteriore sviluppo follicolare e aumento dei livelli di estrogeni. Questo processo continua finché i follicoli sono maturi e prossimi alla deiscenza; in questo stadio i livelli di estrogeni più alti hanno un effetto feedback negativo inibendo il rilascio di FSH e innescando quelli dell’ormone luteinizzante (LH) dall’adenoipofisi con un picco che causa l’ovulazione.  Il follicolo che ovula è rapidamente convertito in corpo luteo; lo sviluppo dei corpi lutei viene iniziato in risposta all’LH ed è mantenuto dalla prolattina (PRL). I corpi lutei secernono progesterone che ha un effetto di feedback negativo ad elevate concentrazioni nei confronti della produzione di LH, che mantiene questi corpi lutei secernenti fino al trentacinquesimo giorno, ma i livelli in calo hanno un effetto di feedback positivo sul rilascio di PRL, la gonadotropina che mantiene la funzione luteinica dopo il trentacinquesimo giorno.  Le cagne gravide presentano tassi di progesterone più elevati di quelle non gravide, a partire da alcune settimane successive all’inizio del diestro. L’intensa variabilità soggettiva preclude il ricorso al saggio del progesterone per la diagnosi di gravidanza.  Tale considerazione presenta importanti risvolti clinici, dal momento che tutte le cagne non gravide, ma sane, che abbiano superato una fase di calore, verranno di fatto ad affrontare una condizione di pseudogravidanza, dettata dalla presenza di corpi lutei funzionanti, sia pur in assenza di una condizione gravidica propriamente detta ( in particolare non esisterebbe un meccanismo specifico di riconoscimento precoce della gravidanza da parte materna). In questa specie i corpi lutei non solo continuano a funzionare per un periodo corrispondente alla durata media di gravidanza, senza nessuna correlazione con la presenza o meno di feti, ma anzi, nei soggetti non gravidi manifestano la tendenza a sopravvivere più a lungo rispetto a quelli gravidi.

PSEUDOCIESI SINTOMATICA (PSEUDOGRAVIDANZA)

La fase luteinica nella cagna succede al calore e l’andamento dei tassi ormonali non permette una netta distinzione tra soggetti gravidi e non.  Tutte le cagne in diestro (quindi non gravide) saranno in una condizione di pseudociesi “parafisiologica”, nettamente distinta dalla “pseudogravidanza sintomatica o clinica”.  Si definisce tale patologia come la presenza dei segni della gravidanza e della lattazione in assenza di concepimento. La sintomatologia insorge tra la sesta e la dodicesima settimana dall’estro e molti sintomi rientrano tra quelli tipici della gestazione. Nei soggetti interessati ritroviamo alterazioni sia organiche che comportamentali; per le prime si può avere rigonfiamento e inturgidimento delle mammelle con secrezione lattea, ingrossamento dell’addome spesso con aumento dell’appetito.

Le alterazioni comportamentali saranno caratterizzate da atteggiamenti che somigliano in tutto e per tutto a quelli di una naturale gravidanza, che vanno da atteggiamenti materni nei confronti di pupazzi o di alcuni oggetti, a fenomeni di irrequietezza, ansia, agitazione, anoressia, preparazione del nido, ricerca della solitudine o della compagnia.

Dal momento che i processi fisiologici diestrali e gravidici appaiono sovrapponibili, si ha ragione di ritenere che la “pseudogravidanza clinicamente sintomatica” non rappresenti altro che un’esasperazione dei processi fisiologici tipici della condizione di non gravidanza. La pseudogravidanza è un fenomeno principalmente fisiologico, caratterizzata da corpi lutei funzionanti, da elevati valori di progesteronemia, in tutto simili a quelli degli animali gravidi e da un aumento della prolattina trenta giorni circa dopo l’ovulazione, che all’inizio è comune sia alle gravide che alle non gravide. Questi incrementi di livelli di prolattina sono minori nelle pseudogravidanze subcliniche e più elevati nei casi di pseudociesi palese, nei quali tali valori sono molto prossimi a quelli delle gravide dopo la prima metà della gravidanza. Pertanto la valutazione delle concentrazioni ematiche ormonali indica che alti valori di prolattina associati a bassi valori di progesterone od ad ampio rapporto progesterone ed estrogeni, sono correlati alla pseudociesi. Una certa percentuale di cagne non gravide sarebbe spiccatamente sensibile a tali variazioni endocrine, sviluppando la sintomatologia sopra descritta.  Si ritiene quindi che la falsa gravidanza sia provocata da un aumento dei livelli di prolattina stimolato dalla diminuzione dei livelli di progesterone mano a mano che il diestro procede.  La prolattina è il maggior fattore luteotropo e il suo rilascio dall’ipofisi anteriore è stimolato dal calo dei livelli di progesterone; essa è l’ormone chiave per la lattogenesi e l’inizio e il mantenimento della lattazione.  La sequenza fisiopatologia della pseudogravidanza rappresenta, quindi, il frutto di una complessa serie di variazioni endocrine successive al calore, presenti in tutte le cagne, sia gravide che non. La prolattina è un ormone proteico prodotto e secreto da una famiglia di cellule lattotrofe dell’ipofisi anteriore. La sua produzione così come la sua secrezione sono controllate in parte da meccanismi centrali in sede ipotalamica e in parte da meccanismi periferici.

A livello ipotalamico e di tronco cerebrale, due sistemi presiedono al controllo della secrezione di prolattina:

Il primo, in modo diretto tramite recettori specifici in sede ipofisaria, è quello di natura dopaminergica che assicura un tono inibitorio di secrezione. La dopamina agisce direttamente sulle cellule lattotrofe ipofisarie attraverso i recettori dopaminici D2; da molto tempo è considerata uno dei possibili PIF (fattori di inibizione della prolattina). Tutti gli agonisti dopaminergici si comportano pertanto come sostanze ad attività di inibizione diretta della sintesi- secrezione della prolattina.

Il secondo, in modo indiretto, in quanto non interagisce direttamente sulle cellule prolattinofore dell’ipofisi anteriore, è quello serotoninergico; la serotonina, inibendo la produzione di dopamina, stimola la liberazione di prolattina. I farmaci antiserotoninergici si comportano quindi da inibitori indiretti della sintesi- secrezione di prolattina.

E’ importante conoscere tali meccanismi al fine di capire esattamente il meccanismo d’azione degli antiprolattinici: taluni sono dei dopaminergici specifici e quindi degli inibitori diretti per attività agonistica sui recettori della dopamina (cabergolina, bromocriptina), mentre altri sono antiserotoninergici e quindi inibitori indiretti per antagonismo verso la serotonina (metergolina). Attualmente gli antiprolattinici maggiormente impiegati sono i derivati della segale cornuta, in particolare la bromocriptina, la cabergolina e la metergolina. L’effetto primario che si ottiene con questi farmaci è la soppressione di produzione e/o di secrezione della prolattina; come effetto secondario si assiste ad una rapida caduta della progesteronemia nelle cagne gravide o pseudogravide, ciò provoca una brusca caduta di produzione e di secrezione del latte e modifica il comportamento delle cagne con pseudogravidanza clinicamente manifesta. Il farmaco di scelta è oggi ritenuto la cabergolina in quanto agisce direttamente sulle cellule luteotrope dell’ipofisi senza interferire su altri tipi di recettori o su mediatori; evidenzia una notevole affinità per i recettori dopaminergici D2 che risultano da essa inibiti per periodi relativamente prolungati. Siccome tale farmaco transita scarsamente attraverso la barriera emato- encefalica, è notevolmente scevro da effetti secondari, almeno alle dosi terapeutiche. L’incidenza di tale patologia è difficile da stabilire, dal momento che i segni possono essere molto lievi in alcuni casi. Si ritiene che la maggior parte delle cagne (50- 75%) mostri qualche sintomo di tale patologia. Essa può essere considerata come una “anormalità normale” che si è sviluppata probabilmente per aiutare la specie a sopravvivere allo stato selvatico: le cagne false gravide possono allevare i cuccioli delle femmine alfa (il più elevato rango sociale) o di altre femmine morte durante il parto o che sono state uccise.

PSEUDOGRAVIDANZA E OMEOPATIA

Dopo aver illustrato tale patologia dal punto di vista fisiologico, clinico e terapeutico cercherò di analizzarla, nella sua totalità, dal punto di vista omeopatico. Innanzitutto analizzando la sintomatologia cercherò di “tradurla” in sintomi omeopatici in modo da poterli repertorizzare e avere in tal modo i rimedi che coprono la maggior parte dei sintomi. Successivamente studierò i singoli rimedi cercando di spiegare il loro significato per la patologia.

SINTOMI

CHEST; MILK; non- pregnant women (produzione di latte in donne non gravide)

CHEST; SWELLING (rigonfiamento del petto)

CHEST; SWELLING; Mammae; secretion of milk, with (rigonfiamento delle mammelle con produzione di latte)

CHEST; TENSION; Mammae (tensione, inturgidimento delle mammelle)

CHEST; INDURATION; Mammae (indurimento delle mammelle)

CHEST; INDURATION; Mammae; nipples (indurimento dei capezzoli)

ABDOMEN; DISTENSION (distensione, ingrossamento dell’addome)

STOMACH; APPETITE; increased, hunger in general (aumento dell’appetito)

STOMACH; APPETITE; diminished (diminuzione dell’appetito)

FEMALE; PREGNANCY, complaints during; imaginary (disturbi durante una gravidanza immaginaria)

MIND; DELUSIONS, imaginations; nursing her child, that she is (immagina di cullare suo figlio)

MIND; DELUSIONS, imaginations; pregnant, is (pensa di essere incinta)

MIND; RESTLESSNESS, nervousness; tendency (irrequietezza, agitazione)

MIND; ANXIETY (ansia)

MIND; COMPANY; desire for (desiderio della compagnia)

MIND; COMPANY; aversion to, agg (avversione alla compagnia, ricerca della solitudine)

Per la repertorizzazione è stato utilizzato il programma MacRepertory for windows.

Il primo rimedio che analizzerò è CYCLAMEN che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

rigonfiamento delle mammelle con produzione di latte;

tensione, inturgidimento delle mammelle;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Cyclamen europaeum o ciclamino appartiene alla famiglia delle Primulacee. Tale rimedio esercita un’azione deprimente sul sistema nervoso che si manifesta con malinconia; è spesso depresso e di umore mutevole (desidera la compagnia ma anche la solitudine).  Rivela anche una selettività per gli organi genitali femminili: gonfiore e secrezione dei seni dopo le mestruazioni, dolori simil- parto, produzione di latte in donne vergini.  A livello di apparato digerente presenta sazietà rapida con pienezza, senso di qualcosa di vivo nella pancia

Dal punto di vista fisiologico le mestruazioni corrispondono, nelle cagne, al diestro, periodo in cui si manifestano i sintomi della pseudogravidanza.

 

Il secondo rimedio che analizzerò è PULSATILLA che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

tensione, inturgidimento delle mammelle;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Pulsatilla Nigricans appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee; è un fiorellino delicato con foglie coperte da peluria: il fiore, a forma di campanula, guarda verso il basso in atteggiamento modesto, oscilla alla minima brezza e si orienta a seconda della direzione del vento.  Le pulsatille crescono aggruppate e fioriscono insieme a grandi chiazze, su terreni sabbiosi e asciutti perché hanno bisogno di poca acqua. Fioriscono precocemente in primavera, quando l’aria è ancora fresca, e in autunno, quando l’aria è già fresca. Questi fiorellini non sono tuttavia innocui poiché l’odore delle loro foglie tritate causa mal di testa e infiammazione agli occhi; tenerne in mano un mazzolino può causare eczema; se il succo entra in una ferita ne provoca il piagarsi; se masticata rivela un gusto amaro e il liquido corrode la lingua.  L’analisi chimica rivela in Pulsatilla una canfora e delle saponine. Tale rimedio agisce soprattutto sul sistema circolatorio e sull’apparato genitale femminile.  A livello mentale Pulsatilla necessita di compagnia, però non la ama, la ricerca perché ha paura di stare sola, il suo spirito è gregario perché le piace appartenere. Sono soggetti piagnucolosi che vogliono essere accarezzati e coccolati, hanno bisogno di rassicurazione e supporto. Può presentare umore mutevole, può diventare irritabile, ansiosa e triste. A carico dell’apparato circolatorio causa distensione delle vene, dei capillari e congestione. A carico dell’apparato genitale femminile provoca i seguenti sintomi: gravidanza nervosa, galattorea e mastite, gonfiore del seno e secrezione lattea in donne che non allattano, dopo le mestruazioni latte nei seni, cicli estrali irregolari.  A livello addominale presenta gonfiore e distensione.

 

Il terzo rimedio che analizzerò è CALCAREA CARBONICA che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

indurimento dei capezzoli;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

La sostanza da cui origina questo rimedio è il mantello intermedio della conchiglia dell’Ostrea edulis, costituito da carbonato di calcio. L’ostrica giace nei mari in apparente inerzia, capace tuttavia, al minimo disturbo, di serrare le sue valve con indicibile fermezza. E’ notevole come il paziente Calcarea sia eccessivamente dipendente, manifesti una inerzia atonica e copra con una maschera inespressiva il turbine di ansietà interiore, proprio come l’ostrica. A livello mentale Calcarea è caratterizzata da un forte senso del dovere e della responsabilità (le cagne false gravide possono allevare i cuccioli delle femmine alfa o di altre femmine morte durante il parto o che sono state uccise) e da una forte ansia per la salute. A livello di apparato digerente come sintomi troviamo fame vorace (è affamato più che di norma, sente tutto il giorno un senso di vuoto allo stomaco) e addome gonfio.

 

Il quarto rimedio che analizzerò è CARCINOSINUM che copre i seguenti sintomi:

rigonfiamento del petto;

tensione, inturgidimento delle mammelle;

indurimento delle mammelle;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Carcinosinum viene prodotto dinamizzando un estratto di carcinoma mammario. Tale rimedio, a livello mentale, è caratterizzato da irrequietezza, ansietà in anticipo (teme che qualcosa accada agli altri, teme per gli altri).

 

Il quinto rimedio che analizzerò è SULPHUR che copre i seguenti sintomi:

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

indurimento dei capezzoli;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Lo zolfo è presente in grande quantità nelle pareti arteriose di cui contribuisce a mantenere l’elasticità, la contrattilità; vi previene i depositi calcarei e colesterinici. La sua azione si esercita elettivamente sull’apparato circolatorio (causa congestioni locali, stasi venose, sensazione di afflusso di sangue al petto) e sulla nutrizione; ma non esiste apparato organico in cui esso non eserciti la sua influenza.  Sulphur è un soggetto nervoso, vivace e irritabile. Può essere molto generoso (le cagne false gravide possono allevare i cuccioli di altre femmine) e può avere molta ansia, spesso riguardo alla salute. A livello di apparato digerente causa fame intensa oppure scarso appetito e grande sete; avverte una sensazione di pienezza e di pesantezza generale dopo aver mangiato poco.

 

Il sesto rimedio che analizzerò è MERCURIUS SOLUBILIS che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

indurimento dei capezzoli;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Il mercurio è un agente irritante, flogistico e distruttivo la cui azione è universale nell’organismo; ha una grande affinità chimica per i metalli con produzione di amalgami, per cui interferisce nel loro metabolismo: si lega col rame producendo anemia; con sodio, potassio, cloro interferendo nel metabolismo dell’acqua; con lo zolfo alterando il metabolismo cellulare e infine col calcio provocando una tendenza all’emorragia. Nella sfera vegetativa influenza particolarmente il tratto digerente (digestione difficile con fame costante) e l’apparato ghiandolare (seni gonfi, infiammati e molto duri alla palpazione).

Mentalmente ha una disposizione ansiosa e irritabile.

 

Il settimo rimedio che analizzerò è LYCOPODIUM CLAVATUM che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Lycopodium clavatum appartiene alla famiglia delle Licopodiali; è una minuscola pianta strisciante, incapace ormai di assimilare il carbonio dall’aria (vive con un saprofita che glielo fornisce). Di crescita straordinariamente lenta, si propaga per spore, ma solo alcune danno origine a un’altra pianta, poiché la fertilità è molto bassa. Le spore sono l’elemento da cui si estrae il rimedio; esse sono di una durezza incredibile e devono essere macinate per giorni prima di produrre la materia prima, e cioè i costituenti della parete della spora stessa (alluminio, fosforo, magnesio, calcio, silicio e rame) e i costituenti del contenuto, che sono gli acidi grassi oleico, palmitico, linoleico, stearico e miristico. Essi sono cinque dei più importanti acidi grassi del metabolismo dei grassi umani e sono perlopiù sotto forma di trigliceridi. Se si considera la relazione acido linoleico- colesterolo- ormoni steroidei, ovarici e testicolari, si spiega l’effetto di Lycopodium sulle ghiandole genitali. Non esiste funzione né apparato che non sia da esso influenzato.

A livello mentale è un soggetto nervoso che mangia febbrilmente, preferisce star solo pur temendo la solitudine, desidera che qualcuno sia nelle vicinanze. Può presentare ansia per la salute. A livello intestinale è caratterizzato da appetito eccessivo seguito da distensione addominale; pienezza e gonfiore dell’addome dopo il pasto; appetito abbondante, vorace che aumenta mentre si mangia; sensazione di qualcosa di vivo nell’addome.

 

L’ottavo rimedio che analizzerò è SABADILLA che copre i seguenti sintomi:

rigonfiamento del petto;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

Tale rimedio possiede una elettività per la mucosa digestiva; influenza fortemente la sfera psichica producendo disturbi cenestetici molto particolari. Sabadilla avverte l’ illusione che il corpo sia deformato, ha la persuasione di una gravidanza che non esiste. Caratterialmente sono soggetti nervosi ed irritabili.

A livello digestivo presenta l’alternanza di fame e di disgusto e ha la sensazione di un essere vivente nell’addome.

 

Il nono rimedio che analizzerò è PHOSPHORUS che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Il fosforo è presente in grande quantità nell’organismo umano; costituente essenziale del nucleo cellulare, lo si trova in molti organi: nel tessuto nervoso, negli organi sessuali e nei tessuti ghiandolari. La sua azione elettiva si estrinseca sul sistema nervoso, l’apparato circolatorio e l’apparato digerente. A carico dell’apparato circolatorio causa congestione della superficie corporea e congestioni locali, specialemente del torace.  A livello mentale tale rimedio è caratterizzato da ansia e agitazione in solitudine, è un ansioso che si aggrava quando è solo.  Desidera fortemente la compagnia, di cui richiede l’attenzione, l’affetto e la simpatia, sentimento che restituisce, perché ama il prossimo fino a nutrire ansia e preoccupazione per gli altri (le cagne false gravide possono allevare i cuccioli di altre femmine). Un sintomo predominante di Phosphorus è l’astenia fisica che si traduce in un costante bisogno di mangiare: ha sempre fame, anche dopo un copioso pasto. Non si deve infatti dimenticare che è un paziente che “brucia molto” e che ha quindi bisogno di rifornirsi adeguatamente.

 

Il decimo rimedio che analizzerò è NUX VOMICA che copre i seguenti sintomi:

rigonfiamento del petto;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Nux Vomica viene estratta dal seme intero della Strychnos Nux Vomica, appartenente alla famiglia delle Loganiacee, che contiene stricnina, loganina e tracce di rame.

Essa esercita una azione elettiva sul tubo digerente: fame con sazietà improvvisa, sensazione che un qualche cosa spinga nell’addome dall’interno verso l’esterno, tendenza a mangiare troppo e gonfiarsi.

A livello mentale sono soggetti essenzialmente nervosi, irritabili, ansiosi,

impazienti con bisogno di solitudine.

 

L’undicesimo rimedio che analizzerò è BELLADONNA che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Belladonna o Atropa belladonna appartiene alla famiglia delle Solanacee. Essa agisce sul sistema simpatico e i disturbi prodotti sono attribuibili alla paralisi del vago determinata dall’atropina, donde l’aumento della pressione arteriosa e la dilatazione dei vasi periferici. In tutti i tessuti causa una sindrome infiammatoria comprendente rossore, calore e pulsatilità vascolare. A livello intestinale presenta addome teso; a livello genitale l’utero resta grosso dopo il mestruo, le mammelle possono essere interessate da fenomeni flogistici con i quattro caratteri tipici di Belladonna: tumefazione, rossore, calore e dolore pulsante.

 

Il dodicesimo rimedio che analizzerò è ARSENICUM ALBUM che copre i seguenti sintomi:

produzione di latte in donne non gravide;

rigonfiamento del petto;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

desiderio della compagnia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Arsenicum album è un metallo normalmente presente nel corpo umano, specie nel fegato, cervello, muscoli striati e organi genitali. Esso agisce su tutto l’organismo, sviluppando nei tessuti uno stato infiammatorio; agisce selettivamente sul sistema nervoso, sul tubo digerente e sull’apparato circolatorio. A livello mentale è un soggetto nervoso che teme la solitudine; presenta ansia con agitazione e grande irrequietezza. L’ansia è spesso focalizzata sulla salute.

 

Il tredicesimo rimedio che analizzerò è THUJA che copre i seguenti sintomi:

rigonfiamento del petto;

indurimento delle mammelle;

distensione, ingrossamento dell’addome;

aumento dell’appetito;

diminuzione dell’appetito;

disturbi durante una gravidanza immaginaria;

pensa di essere incinta;

irrequietezza, agitazione;

ansia;

avversione alla compagnia, ricerca della solitudine.

Thuja occidentalis è un albero appartenente alla famiglia delle Conifere.

Essa agisce elettivamente sul sistema nervoso e sull’apparato genitale (come unico sintomo interessante vi è gravidanza nervosa). A livello mentale è caratterizzata da irritabilità, ansia, agitazione, da idee fisse o illusioni a causa di disturbi cenestetici: qualcosa è vivo in pancia, crede di essere gravida. A livello digestivo si ha peristaltismo intestinale accompagnato da movimenti nell’addome come lo spostarsi di un feto; ha la sensazione di qualcosa di vivo nell’addome, come la mano di un feto che spinge la parete all’esterno.

 

L’ultimo rimedio che analizzerò è ATROPINUM che copre un solo sintomo:

immagina di cullare suo figlio.

Tale rimedio è l’atropina, alcaloide di Belladonna, più precisamente il solfato di atropina, la preparazione più in uso da cui origina.

Esso produce iperestesia dei nervi sensitivi e il maggior numero di sintomi è stato osservato a livello di occhi, dove sono presenti tutti i tipi di illusioni della vista (ogni cosa appare larga).

A livello digerente come unico sintomo interessante vi è gonfiore nella regione pilorica.

CONCLUSIONI

Lo studio dei rimedi da me effettuato è risultato essere molto interessante.

Ho potuto studiare una patologia da un altro punto di vista ossia nella sua totalità e scoprire così come ogni rimedio, da me studiato, sia indicato per tale patologia poiché ognuno di essi copre un aspetto della malattia. Alcuni rimedi sono più indicati di altri poiché si rivelano più affini alla patologia nel senso che molti dei sintomi della patologia sono causati da tali rimedi; sarà la clinica a stabilire volta per volta quale rimedio sarà più simile all’animale che si dovrà curare.

 

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