Mariella: chi la dura, la vince!
Un caso di pancreatite acuta recidivante trattato con l’Omeopatia
Ho conosciuto Mariella nel novembre del 2005, quando ha “fatto tappa” nel mio studio prima di “prendere il treno per Lourdes”. Nei due anni precedenti il nostro primo incontro, aveva avuto quattro episodi di pancreatite acuta, con relativi ricoveri in ospedale e tutte le cure del caso.
Mariella era semplicemente sfinita e si chiedeva se l’Omeopatia poteva esserle di aiuto per bloccare la sequenza “quasi infinita” di pancreatite – ricovero ospedaliero – terapie – pancreatite.
29.11.2005 – prima visita. Mariella ha 29 anni, sta ultimando gli esami di Economia e Commercio. Benché, tecnicamente, ancora “studentessa,” occupa un posto importante nell’attività di famiglia. Nonostante l’aspetto “miserabile” di una persona che ha avuto grosse sofferenze fisiche e che ancora sta patendo, Mariella è una donna decisa, competente e sicura del proprio ruolo, una persona “che sa il fatto suo” e che ispira fiducia. Arriva in studio con un faldone di documenti riguardanti le sue peripezie di salute del biennio precedente e in particolare le quattro pancreatiti acute che ha avuto nell’ultimo periodo.
Dall’esame dei diversi documenti e dal racconto di Mariella emergono:
☺ Dicembre 2003 – inizio 2004: due interventi chirurgici per le emorroidi, con successiva assunzione di importanti quantità di farmaci antidolorifici
☺ Nel periodo immediatamente successivo, la sua vita è cambiata: ha iniziato a lamentare addominalgie ingravescenti e “disturbi” digestivi non perfettamente definibili
☺ Maggio 2004: Mariella, durante una crisi di dolori addominali particolarmente forti, viene ricoverata in ospedale: PANCREATITE ACUTA, per la quale i sanitari introducono le cure del caso
☺ Fra il maggio 2004 e il marzo 2005, si susseguono crisi di addominalgie scatenate dall’assunzione del cibo, di qualunque cibo: un po’ alla volta, Mariella limita in maniera drastica la varietà degli alimenti che assume e prende pasti piccoli e frequenti. La frequenza dei pasti non è, però, sufficiente per mantenere il peso-forma e Mariella inizia a dimagrire.
Quando gli episodi algici sono più intensi, Mariella si rivolge al Pronto Soccorso dell’ospedale della sua città e viene ricoverata altre due volte, sempre con diagnosi di “pancreatite acuta”
☺ Marzo 2005: un’ecografia evidenzia la presenza di “sabbia biliare” nella cistifellea: Mariella subisce una colecistectomia.
☺ Maggio 2005: altro episodio di pancreatite acuta con ricovero e terapie del caso.
☺ Novembre 2005: viene aperto un DH e Mariella esegue ulteriori analisi.
Quando giunge alla mia osservazione Mariella lamenta:
☺ Alternanza di diarrea e stitichezza. La diarrea è acida e non fa decisamente bene alle emorroidi, precisa Mariella.
☺ Dimagrimento e debolezza “estrema” (“Ad ogni pancreatite, divento più debole e malandata…”, dice)
☺ Pelle estremamente grassa
☺ Sintomi fisici riferibili a reflusso gastroesofageo, gastrite cronica e laringite cronica (tutte diagnosticate in ospedale e documentate da esami strumentali).
Terapia in atto:
-fermenti lattici
-acido ursodesossicolico
-omeprazolo
-trimebutina
-imecromone
Procedo con l’interrogatorio.
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA:
☺ Per 20 aa ha sofferto di terribili crisi di cefalea, che sono scomparse quando ha sospeso l’assunzione del latte vaccino e dei suoi derivati
☺ Non altre patologie importanti
ALIMENTAZIONE:
☺ In passato, amava i cibi salati, la pizza con tanto formaggio, il cioccolato fondente, ora….non lo sa più: a furia di dolori e di autoriduzioni alimentari, i pasti sono più una sofferenza che altro
☺ Prima di ammalarsi, preferiva bere acqua molto fredda
☺ Latte: non l’ha mai amato particolarmente, neanche da piccola
☺ Carne: non ne ha mai mangiata molta, non le mai piaciuta
☺ Le bevande fredde le danno diarrea immediata (è un sintomo insorto dopo le pancreatiti e dopo la colecistectomia: non mi sento di considerarlo). Non “digerisce” l’acqua bevuta fuori pasto
☺ Riesce a mangiare, sia pure in quantità limitata: patate bollite, coste, fagiolini, carote e zucca lessati
☺ Se non mangia per troppe ore, soffre di mal di stomaco (in passato, non le accadeva)
ANAMNESI GINECOLOGICA:
☺ Nulla di rilevante
SONNO:
☺ In genere, dorme bene
☺ Al pomeriggio, un breve sonnellino è sufficiente per ristorarla. Ricorda i sogni del pomeriggio
ALTRE CARATTERISTICHE:
☺ Ha tante amiche, ma parla delle sue cose personali solamente con il fidanzato. A questo punto, mi viene da pensare che Mariella è veramente una “falsa espansiva”: parla moltissimo, in maniera simpatica e piacevole, con qualche battuta, ma è una persona che non comunica assolutamente le “cose sue”: da questo punto di vista, è una vera manager!
☺ Mariella ama molto viaggiare.
Non ci sono molti sintomi: le recenti traversie sanitarie hanno modificato Mariella e la sua vita, i suoi desideri alimentari e le sue abitudini. Procedo comunque: la repertorizzazione mi dà una “rosa” di rimedi-candidati; opto per NATRUM MURIATICUM 0/1 LM, 3 gocce x 3 al dì.
13.12.2005: telefonata. Mariella è al settimo cielo: il giorno precedente, ha sospeso l’assunzione della trimebutina, ha dimezzato l’acido ursodesossicolico, continua l’omeprazolo e l’imecromone.
Nei giorni seguenti l’assunzione del rimedio, ha avuto un ritorno di sintomi, con “un dolore strano, simile ad una specie di vuoto, simile al dolore provato a marzo”
18.1.2006: telefonata. Mariella chiama per dirmi che sta abbastanza bene ma che, dal DH, arrivano “pessime notizie” riguardo al valore delle amilasi. Proseguiamo con Natrum muriaticum 2 LM.
19.1.2006: seconda visita. La diarrea va meglio; il giorno precedente, a pranzo, Mariella ha mangiato della pasta al pomodoro (da un anno non lo faceva!) e, nel pomeriggio, un gelato di soia. Non ha avuto dolori.
Mi riferisce che, durante il periodo natalizio, non è stata molto bene, ma che la situazione sta migliorando.
Riesce a fare colazione tutte le mattine.
Mantiene la terapia con acido ursodesossicolico e imecromone due sole volte al dì, omeprazolo.
Continua l’assunzione di Natrum muriaticum 2 LM.
23.3.2006: terza visita. Mariella riferisce che:
☺ a gennaio, dopo almeno un anno di “latitanza”, è comparso il senso di “fame”
☺ dall’inizio di febbraio ha sospeso trimebutina e imecromone, continua l’assunzione dell’omeprazolo, 10 mg al dì
☺ i dolori addominali compaiono se mangia qualcosa in più rispetto alle quantità abituali, recedono, comunque, se smette di mangiare.
☺ Continua l’assunzione di Natrum muriaticum, ora alla 0/3 LM
Per alcuni mesi la situazione procede tra alti e bassi: periodicamente, sospende e reintroduce i farmaci, prendendo anche tante tisane (finocchio etc). Assume regolarmente Nat-m.
6.7.2006: quarta visita. Da alcuni mesi, Mariella ha sospeso l’assunzione di tutti i farmaci allopatici: ora, se sente “acidità di stomaco”, prende una compressa di omeprazolo, ma, dice, “sente che non le fa bene”. Mariella ha anche iniziato un profondo lavoro di revisione di se stessa, del suo modo di affrontare la vita, le persone, le situazioni.
Periodo successivo: ogni tanto, ricevo una telefonata. Nel corso delle ultime visite, mi sono resa conto che Mariella sta cambiando: la giovane donna “spigolosa” sta cedendo il passo ad una persona molto più dolce, la rampante “donna in carriera” sempre indaffarata sta lasciando il posto ad una persona molto forte, sicura di sé in maniera più tranquilla e posata. Mariella sta facendo delle valutazioni importanti e, dopo tante sofferenze e tanto lavoro su di sè, sta iniziando a capire cosa sia davvero importante per lei e per la sua vita.
Ha iniziato a prestare tanta attenzione a ciò che acquista, a ciò che cucina, a ciò che mangia…
Un giorno, Mariella mi telefona e mi annuncia che… si è sposata! È stata anche in Inghilterra, ospite di amici, dove ha mangiato “di tutto e di più”. Si sente bene: vive serenamente, affrontando con tranquillità le piccole difficoltà di tutti i giorni.
17.11.2006: Mariella telefona: il giorno precedente, mangiando una caramella super-colorata, le si è scatenato un terribile “mal di stomaco”.
Nei giorni seguenti, Mariella viene ricoverata: siamo, purtroppo, alla quinta “pancreatite acuta” della storia!
6.12.2006: Mariella viene dimessa dall’ospedale…
Riprende il calvario dei pasti piccoli e frequenti, a base di riso o pasta, zucchine bollite, malto di riso e poco altro. Mariella mi dice che, “prendendosi i suoi tempi”, riesce a fare tutte le cose che si ripromette: una cosa non da poco per la personcina “indaffarata” che è sempre stata e per la “malata cronica” che qualcuno le dice essere diventata!
Nelle sue sperimentazioni alimentari, Mariella prova un po’ di tutto: la dieta del gruppo sanguigno e quella dell’indice glicemico, passando per la “zona” e per la “dissociata”. Tutto aiuta e tutto, soprattutto, la fa progredire nella “conoscenza di sé”.
30.8.2007: rivedo Mariella dopo qualche mese. Mi dice che i mesi precedenti sono stati piuttosto duri, da tutti i punti di vista: fisico, con l’alternarsi di periodi di pieno benessere (“riuscivo perfino a mangiare la pizza con la mozzarella!”) e periodi di dolori addominali, e mentale, con la ricerca continua di un modo di vivere e di lavorare “costante, lento, ma efficace”. Da qualche tempo, ha la sensazione che Natrum muriaticum non dia più lo stesso effetto.
La osservo: Mariella non sembra più la stessa persona: per la prima volta da quando la conosco, indossa dei vestiti “da donna”, sfoggia una smagliante maglietta viola-rosa e porta una collana con un’ametista al collo!
Una nuova repertorizzazione porta a Pulsatilla, che le do alla 0/1 LM, 3 granuli x 2 o più volte al dì, secondo il bisogno.
Risento Mariella telefonicamente nei mesi seguenti: il nuovo regime di vita, studio e lavoro funziona, lei regge bene, il pancreas si sta comportando bene e Pulsatilla le è di grande aiuto.
Rivedo Mariella il 22 agosto del 2008: sta bene. Il peso si è stabilizzato, sta preparando la tesi di laurea.
Spero che, insieme alla buona notizia di un bel voto finale, Mariella mi dia anche l’annuncio d’una gravidanza in corso: auguri, Mariella, chi la dura la vince!
Dott..ssa Teresa Adami – Medico Chirurgo, spec. in Malattie Infettive – studio: via S. Giovanni Lupatoto, 22 – 37134 Verona – tel. 045 504041