“Sicurezze e Insicurezze nella Clinica omeopatica” – Verona 25 gennaio 2020

Relatori: dottori Federico Allegri, Maurizio Castellini, Sara Faggin, Giuseppe Fagone e Massimo Fontana.

La cura della persona come è intesa dalla Medicina Omeopatica unicista comporta l’affrontare problematiche e angosce proprie alla condizione umana e che si manifestano come tali o che si intrecciano ai tanti tipi di disturbo che i pazienti ci portano.
È questo il caso dell’insicurezza, la condizione psichica di mancanza di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità di fare fronte alle richieste che la vita ci impone, una delle principali angosce che accompagnano lo sviluppo e la strutturazione di ogni essere umano.
Farci i conti è fondamentale per la costituzione di una sana identità, percorso sempre lungo, complesso e mai definitivo, e quindi molto frequente sarà la presenza di sue problematiche.

Nella clinica dovremo distinguere una sana insicurezza, propria a chi ha raggiunto una buona maturazione psichica e si trova ad affrontare situazioni di difficoltà, da tutte le varie forme di somatizzazione, di ansia, di attacco di panico, fino ad estremi quali il disturbo dipendente di personalità. Dobbiamo quindi cercare di comprendere gli equilibri e le identità in gioco nel singolo caso e ciò vale anche per chi ha un approccio più strettamente ‘medico’ ed internistico.

Avremo quindi sintomi emozionali, comportamentali e somatici; plurimi, variamente disturbanti e coinvolgenti il corpo, il teatro del mondo emozionale. Noi omeopati lavoriamo innanzitutto sulla ‘corporeità’.

Se l’insicurezza è una grandissima questione propria alla condizione umana, se tanti sono i suoi modi di manifestarsi, la vedremo attraversare, con caratteristiche, intensità, significati e pregnanza diverse, ogni gruppo ed ogni famiglia di rimedi, rimandando sempre al contesto in cui si inserisce e da cui trae il suo specifico. Una chiave di lettura e comprensione che attraversa tutta la materia medica.

Sono immediatamente evidenti le differenze nelle insicurezze di Pulsatilla o in quelle di Gelsemium, di Silicea o di Lycopodium, di Baryta carbonica o di Argentum nitricum, di una Calcarea, di un’Ambra o di una Magnesia, o anche di una Nux vomica o di un Aurum in una fase di scompenso. E la lista continua lunghissima.

Tematiche e sintomi si muovono sempre tra polarità opposte, così è importante considerare anche la sicurezza che tanti pazienti ostentano.
Quando è sana, quando permette cioè di perseguire i propri progetti, esprimere le proprie abilità nel rispetto degli altri arricchendo il mondo oltre a sé stessi e quando invece è un modo di mascherare e compensare, in maniera ipertrofica, la propria insicurezza?
Si pensi a tutte le forme di dominio, orgoglio, autoreferenzialità, agli atteggiamenti censori o critici, alla mascherata sopraffazione che ritroviamo nei pazienti e così nei corrispondenti rimedi.

Oltre ai conosciutissimi Lycopodium o Platina, si pensi ai comportamenti di un Apis come di tutti i rimedi “Insetti”, ai sali di Mercurio, ai rimedi Serpenti o ad Arnica ed i suoi simili, ad una China, Chamomilla o Cuprum, ecc. ecc. anche in questo caso.

Parlando di insicurezza nella clinica omeopatica non si può ignorare il lavoro del medico omeopata, particolarmente esposto a questa condizione, essendo per noi i protocolli che proteggono il collega tradizionale molto poco utili.
Non se ne parla, è argomento purtroppo estraneo alla didattica delle Scuole, ma è qualcosa di centrale per una corretta conduzione della vita professionale e anche della salute del medico omeopata. Molti abbandoni della pratica dell’omeopatia trovano fondamento nel non avere affrontato questi aspetti ed è quindi necessario iniziare a rifletterci.

Infine, un tema di questo tipo non può non considerare il mondo animale, i cui comportamenti noi umani riproponiamo, e che molto possono insegnarci al riguardo.
Di tutto ciò discuteremo e approfondiremo nel seminario che la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona organizza per il prossimo sabato 25 gennaio.
Sarà il terzo seminario di un ciclo in cui i docenti della Scuola affrontano un grande argomento, clinico o metodologico, riportandovi il sapere e l’esperienza formatesi in ormai tanti anni di pratica, riflessioni e anche maestria clinica.
Un’occasione di confronto e di apertura a tutta la comunità omeopatica nazionale

Date, orari e sede

Sabato 25 gennaio 2020
Mattina: 09.00 -13.00; Pomeriggio: 14.00 -19.00

Scuola di Medicina Omeopatica di Verona
Vicolo Dietro Santi Apostoli 2
Verona

A chi è rivolto

Il seminario è rivolto a tutti gli allievi delle Scuole di Formazione, ma anche ai colleghi già diplomati ed attivi professionalmente, con cui si vuole instaurare un proficuo scambio di esperienze e riflessioni cliniche.

Quote, modalità e documentazione per l'iscrizione

– € 100,00 I.V.A. inclusa; € 50,00 per ex allievi della Scuola e per iscritti alle Scuole FIAMO.

Per gli iscritti alla nostra Scuola il seminario è parte integrante delle lezioni.