14/04/2012 – 7° lezione CORSO di FORMAZIONE CONTINUA IN OMEOPATIA
D.ssa Fiorella Cerami “Dall’istinto del linguaggio alla lettura. Fisiopatologia dei disturbi dislessici, con casi clinici”
L’evoluzione ci ha dotato di una capacità miracolosa: emettendo suoni con la bocca possiamo far sorgere l’uno nella mente dell’altro nuove combinazioni di idee dotate di un significato. Lettura e scrittura non sono che accessori opzionali comparsi in un’epoca assai più recente della nostra storia evolutiva, il cui vero motore è il linguaggio verbale che apprendiamo da bambini.
Nella nostra specie il linguaggio è un istinto: l’uomo sa parlare più o meno nello stesso modo in cui il ragno sa tessere la sua tela.
Nel corso del nostro incontro cercheremo di capire come il cervello umano rende possibile e naturale l’acquisizione di questo potente mezzo di comunicazione e la relazione che lega la neurofisiologia del linguaggio con le invenzioni caratteristicamente umane che ne hanno enormemente ampliato le potenzialità, la lettura e la scrittura. Cercheremo di capire come cambia il cervello che impara a leggere e a scrivere, anche se molti dei meccanismi coinvolti rimangono ancora avvolti dal mistero.
Questo rapido viaggio nella complessità dei meccanismi concreti che sottendono l’ingannevole semplicità con cui ci serviamo della comunicazione verbale e scritta, ci permetterà di affrontare con strumenti più adeguati il difficile compito che ci riguarda più da vicino come professionisti della salute: individuare e, nei limiti del possibile, curare la grande varietà dei disturbi dell’apprendimento di cui possono soffrire i nostri giovani pazienti.
Nell’esplorare quindi le diverse ipotesi fisiopatologiche avanzate per spiegare i disturbi dell’apprendimento della lettura, scopriremo la molteplicità delle possibili alterazioni che possono ostacolare il processo di apprendimento. A questa molteplicità di cause corrisponde una molteplicità di sindromi differenti, rendendo in molti casi la classificazione del disturbo assai incerta.
Esiste poi la possibilità che difficoltà emotive ed affettive del bambino possano tradursi in difficoltà di apprendimento e simulare un deficit di tipo dislessico. Le difficoltà e i dubbi diagnostici aumentano infine se si tiene conto del fatto che un ritardo nella diagnosi, insieme all’inadeguatezza delle proposte pedagogiche e della preparazione degli insegnanti e della famiglia alle difficoltà congenite dei dislessici, possa essere all’origine di una loro condotta asociale complicata da disturbi emotivo-affettivi.
Il nostro incontro si concluderà con l’esposizione di due casi clinici omeopatici, uno di dislessia ‘vera’ ed uno di presunta dislessia, in cui si analizzeranno le difficoltà concrete tanto nella scelta dei sintomi e del loro valore, che nella valutazione della loro evoluzione. Infine esamineremo le voci repertoriali che possono in modo più diretto fare riferimento ai disturbi dell’apprendimento ed i rimedi che più frequentemente vi compaiono.
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CERAMI-4-2012-dal-linguaggio-alla-lettura.pdf