Sperimentazione didattica

L’insegnamento della medicina omeopatica è complesso. Un omeopata qualificato, infatti, deve conoscere nel dettaglio la medicina convenzionale ed abbinarla alla medicina omeopatica quando il caso lo richieda. [1] Oltre a ciò, molto spesso i pazienti si rivolgono all’omeopatia dopo aver sperimentato l’insuccesso delle terapie convenzionali [2]: I medici omeopati trattano quindi frequentemente casi clinici difficili (quelli in cui altre terapie hanno fallito). Di conseguenza, l’insegnamento dell’omeopatia deve comprendere:
– da un lato la conoscenza approfondita della teoria e della pratica della medicina omeopatica
– la conoscenza delle possibili relazioni fra l’omeopatia, la medicina convenzionale od altre forme di medicina nei singoli casi clinici
– l’utilizzo di queste conoscenze nella diagnosi, terapia e prognosi dei pazienti

E’ evidente che non è semplice tradurre queste esigenze in un programma di formazione per operatori sanitari E’ necessario un corpo docente ampio e qualificato, che comprenda al suo interno diverse competenze. Il corpo docente della Scuola di Medicina Omeopatia di Verona è attualmente composto da 17 fra medici, veterinari, farmacisti, ricercatori e rappresenta la più elevata concentrazione di competenza omeopatica oggi, in Italia.

Inoltre, nell’insegnamento dell’omeopatia si pongono molti nuovi problemi, ad es.:

– come far comprendere l’omeopatia, ad operatori sanitari che provenendo dall’Università hanno una impostazione culturale notevolmente diversa?
– come introdurre elementi di epidemiologia nella formazione del medico omeopata, tradizionalmente attento soprattutto al singolo caso clinico?
La risposta a tali problemi richiede una sperimentazione didattica che da un lato bilanci l’apprendimento dei contenuti consolidati, in omeopatia , e dall’altro l’introduzione di nuove tematiche e tecniche didattiche. In questi anni, la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona ha costituito uno dei principali poli di nuove idee e nuovi risultati in omeopati , ad es.
– la ricerca puntigliosa di una metodologia clinica essenziale e riproducibile
– la piena integrazione della veterinaria e della farmaceutica omeopatica nel corso di medicina omeopatica
– l’introduzione di nuove materie nel corso di formazione degli omeopati (storia del pensiero omeopatico, omeopatia e psicosomatica)
– l’introduzione di metodologie scientifiche nella valutazione dei casi clinici e delle casistiche cliniche
– la pubblicazione on-line di un programma di formazione accurato, completo, corredato di ampia bibliografia scientifica.
– la prima divulgazione didattica dei risultati del gruppo “Acqua Alta”, il principale team di ricerca sulla Materia Medica Pura operante in Italia
Questo ruolo centrale nella sperimentazione didattica è stato recentemente riconosciuto dalla Società Italiana di Medicina Omeopatica che ha nominato, nel giugno del 2002, la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona “Centro Nazionale per la sperimentazione didattica in omeopatia
In tal modo, i risultati e le idee sperimentate a Verona potranno essere utili per lo sviluppo di tutta l’omeopatia italiana.

Referenze e note

[1] COMMISSIONE EUROPEA PER L’OMEOPATIA (E.C.H.). STANDARDS DI SVILUPPO PER LA PRATICA PROFESSIONALE DELL’OMEOPATIA NELL’UNIONE EUROPEA. Sezione 5 ( profilo di un medico omeopata qualificato) –http://www.omeomed.net.

[2] si veda ad es : Schafer T, Riehle A, Wichmann HE, Ring J. Alternative medicine in allergies – prevalence, patterns of use, and costs . Allergy 2002 Aug;57(8):694-700. In questo studio, la motivazione per curarsi con l’omeopatia era stata per il 66% dei pazienti l’insuccesso delle terapie convenzionali