Corso d’introduzione

Date, orari e sede

7-10 Ottobre 2005

venerdì 7 ottobre pomeriggio: 15.00 -19.00
sabato: 09.00 – 12.15 – 14.00 – 19.30

A chi è rivolto

Medici e Farmacisti

ECM

Eventi residenziali n. 66751 - 66753 in ECM Ministero della Salute assegnati n. 9 crediti ECM ai MEDICI e n. 10 crediti ECM ai FARMACISTI

Dettaglio del corso

L’omeopatia, è la medicina non convenzionale più diffusa in Italia [1]. Questo comporta la necessità di informare gli operatori sanitari, chiamati a rispondere alle domande dei pazienti [2].
Evidenze scientifiche sull’efficacia dell’omeopatia sono state prodotte anche in patologie gravi [3] e confermate in studi recenti di outcome condotti su larga scala [4].
Con questo corso introduttivo si vogliono illustrare i principi dell’Omeopatia, come svolge la propria attività il medico omeopata, quali casi clinici umani e veterinari possono essere curati con l’omeopatia e quali sono le prove di efficacia sull’omeopatia.
Questo seminario è rivolto:

  • agli operatori sanitari che richiedono una informazione di base sull’omeopatia
  • agli operatori sanitari (medici, veterinari, farmacisti e studenti degli ultimi due anni) che intendono diventare omeopati
  • agli operatori di sanità pubblica che intendono acquisire conoscenze di base sull’omeopatia ai fini della prevenzione e del miglioramento della qualità della vita.

Programma

Venerdì 7 ottobre 2005
15.00 – 15.15 registrazione partecipanti
15.15 – 16.15 I principi dell’omeopatia: la sperimentazione sull’uomo sano e il principio di similitudine
Dr. Gennaro Muscari Tomaioli
16.15 – 16.45 discussione
16.45 – 17.00 break
17.00 – 18.15 I principi dell’omeopatia: Il medicinale unico, diluito e dinamizzato; La legge di guarigione di Hering
Dr.ssa Elena Tonini
18.15 – 19.00 discussione
Sabato 8 ottobre 2005
9.00- 9.30 Ragazza adolescente con predisposizione alle infezioni da streptococco e alle malattie cardiache: quale alternativa alla terapia antibiotica?
Dr.ssa Raffaella Pomposelli
9.30- 10.00 discussione
10.00- 10.30 Incontinenza urinaria non infiammatoria in un cane adulto
Dr. David Bettio
10.30 – 11.00 discussione
11.00 – 11.15 break
11.15 – 12.15 L’Omeopatia e le ragioni della Scienza
Prof. Paolo Bellavite
12.15 – 14.00 pausa pranzo
14.00 – 15.00 Come lavora l’omeopata: da una visione d’organo alla globalità e unicità della persona
Dr. Maurizio Castellini
15.00 – 15.30 discussione
15.30 – 16.30 Omeopatia e Allopatia: verso l’integrazione per una sola medicina
Dr.ssa Raffaella Pomposelli
16.30 – 17.00 discussione
17.00 – 17.15 break
17.15 – 17.45 Complesso granuloma eosinofilico nel gatto trattato omeopaticamente
Dr. David Bettio
17.45 – 18.15 Persona con danno neurologico degli arti inferiori valutato all’elettromiografia prima e dopo il trattamento omeopatico
Dr.ssa Raffaella Pomposelli
18.15 – 19.00 discussione
19.00-19.30 prova scritta di verifica dell’apprendimento

NOTE

1. Menniti Ippolito F., Gargiulo L., Bologna E., Forcella E., Raschetti R.; Use of unconventional medicine in Italy: a nation wide survey; Eur. J. Clin. Pharmacol. 2002 Apr;58(1):61-4
2. Bodane C., Brownson K.; The growing acceptance of complementary and alternative medicine Health Care Manag 2002 Mar;20(3);11-21
3. Clarke J.H. Colera, diarrhoea and dysentery; Encyclopedia Homeopathica: http://www.archibel.com
4. The Clinical Results of Homeophatic Prescribing in Primary Care; Results in over 1000 cases; http://www.hom-inform.org/

BIBLIOGRAFIA

  • “Organon – dell’arte del guarire” (Traduzione italiana dalla VI edizione tedesca a cura della L.U.I.M.O. –Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica- NA 1981)
  • “Appunti di Medicina Omeopatica” (J. T. Kent, ed. red 1999)
  • “Le Malattie Croniche” (S. Hahnemann, ed. EDIUM 1980)
  • “Oltre il dissimile” (Maria Luisa Barbera, ed. h.m.s. homeopathic medicine software s.r.l. 2001)
  • “Fondamenti Teorici e sperimentali della medicina omeopatica” (P. Bellavite – A. Signorini IPSA editore 1992)
  • “Omeopatia e memoria dell’acqua. Fondamenti scientifici e considerazioni sociologiche” (Attena F., 1991, Feder. Medica 44: 36
  • Chibeni, S.S. (2001)” On the scientific status of homeopathy” Br. Hom. J. 90: 92-98
  • Kleijnen, J., Knipshild, P., and ter Riet, G. (1991) „Clinical trials of homoeopathy“ Br. Med. J., 302: 316-323
  • Barnes, J., Abbot, N.C., Harkness, E.F., Ernst, E. (1999) “Articles on complementary medicine in the mainstream medical literature: an investigation of MEDLINE, 1966 through 1996. Arch. Intern. Med., 159: 1721-1725
    -Taddei-Ferretti C., and Marotta P. (1998) High Diluition Effects on Cells and Integrated Systems World Scientific, Singapore
  • Vithoulkas, G. (1980) “The Science of Homeopathy” Grove Press Inc., New York
  • Gava, R. (1998) “Approccio metodologico all’omeopatia” Salus Infirmorum, Padova

ABSTRACT

“Sui compiti dell’uomo” Ippocrate
“ I dolori (lamentazioni) saranno rimossi mediante il loro opposto, ciascuno secondo le proprie caratteristiche […] Un altro modo per rimuovere il dolore è il seguente: attraverso il simile la malattia si sviluppa ed attraverso l’uso del simile la malattia si guarisce. Così, ciò che produce il tenesmo urinario nel sano, lo cura nella malattia. La tosse è provocata e guarita attraverso lo stesso agente, così come nel caso del tenesmo urinario. […] Se uno immerge un paziente con un’infiammazione e edema in acqua calda e gli somministra molti liquidi, egli guarirà il paziente mediante un eccesso di fluidi: ciò che causa l’edema, guarirà la febbre e l’edema. […] Se uno dà molta acqua da bere ad un uomo che soffre di vomito continuo, il materiale che causa il vomito sarà rimosso ed il vomito guarirà. Così il vomito è fermato da un emetico. Ma uno può anche fermare il vomito anche se riesce a far eliminare da sotto ciò che, restando nel corpo, causa il vomito. […] Così la salute può essere restaurata con due opposti procedimenti. Se tale principio valesse in tutti i casi, non sarebbe difficile intervenire efficacemente, a seconda della natura e della causa della malattia utilizzando ora il rimedio contrario, ora il rimedio simile”

Von Ursprung und Herkommen der Franzosen, 7, 300-302 (Sudhoff Ed.) Paracelo
“ La medicina deve essere somministrata non con il peso, ma con criteri che vanno oltre il semplice peso. Infatti, chi può pesare un raggio del sole, chi può pesare l’aria? Nessuno. Ma in che modo la medicina dovrebbe essere somministrata? In modo che essa lavori nel corpo come un fuoco… Può uno determinare il peso del fuoco? No, non si pesa il fuoco. Una scintilla è senza peso. Lo stesso si capisce che deve riguardare la somministrazione del medicinale.”

De Pestiate, 1, 340 (Huser Ed.) Paracelso
“È una vana speranza confidare nel fatto che molti rimedi possano essere cumulati in una singola prescrizione, come se uno almeno potesse funzionare. Oh miserevole prescrizione! Chi fa così dimentica che una cosa sporca rovina anche le altre.”

Definizione di Omeopatia
È un metodo di cura che impiega un solo rimedio, diluito e dinamizzato, sperimentato sull’individuo sano, scelto secondo la legge di similitudine

“Corrispondenza degli organi e direzione della cura” James T. Kent Appunti di Medicina Omeopatica ed. red 1999
Hering introdusse per primo la legge di Direzione dei Sintomi: dall’interno all’esterno, dall’alto verso il basso e nell’ordine opposto a quello della loro comparsa.
Gli organi fisici corrispondono alla parte interna dell’uomo: alla volontà e all’intelligenza.
Secondo la Legge, nel passaggio dall’interno all’esterno non sempre i sintomi mentali sono seguiti da disturbi cutanei, e quando questo avviene siamo in presenza di uno sviluppo più rapido. Il processo di cura è più lento quando si manifestano disturbi gastrici o renali. Poi il processo attraversa la serie degli organi e, come lo stomaco migliora, compaiono il catarro e le eruzioni cutanee e quel paziente conserverà buone condizioni di salute.
Se invece a un disturbo mentale seguono, dopo la prescrizione, catarro polmonare o bronchiale o qualunque disturbo gastrico, intestinale o polmonare, il paziente è in fase di miglioramento.
Quando un individuo è malato nella volontà, quando odia ciò che amava, quando desidera distruggere o fuggire la propria vita oppure odia i propri figli, quando una moglie è ostile al marito o tutto il sistema nervoso volontario è disturbato, che cosa accadrà in questa forma di follia? Se si è somministrato il rimedio giusto, si ammaleranno il fegato o il cuore, che corrispondono al sistema volontario. Quando si prescrive per i disturbi della volontà, si avranno problemi al cuore e al fegato e non affezioni gastriche o renali. […]
Gli organi sessuali sono normalmente collegati alla volontà. Le donne con disturbi degli organi sessuali, all’utero e alle ovaie, soffrono di soppressione sia in ciò che amano sia nell’intelletto, mentre gli uomini con disturbi sessuali che coinvolgono gli organi sessuali sono colpiti principalmente negli organi intellettuali

Organon S. Hahnemann
§ 22
Poiché nelle malattie null’altro si può dimostrare da rimuovere in esse – per ridare lo stato di salute – se non la totalità dei segni e dei sintomi, ed anche nelle medicine null’altro è dimostrabile curativo se non la loro proprietà di produrre sintomi di malattia nell’uomo sano e rimuoverli nel malato, le medicine portano la guarigione e distruggono le malattie solo in quanto i medicamenti col produrre certi sintomi e sindromi – ossia col produrre ad arte un certo stato di malattia – rimuovono e distruggono lo stato naturale di malattia.
Inoltre ne consegue che per la totalità dei sintomi della malattia da guarire deve essere scelta quella medicina, che (secondo l’esperienza ha sintomi rimovibili più facilmente, più sicuramente, più duraturamente con sostanze a sintomi simili o contrari) ha dimostrato avere la migliore tendenza a produrre sintomi simili o contrari
§ 26
Questo si basa sulla seguente legge naturale omeopatica – legge qua e là intravista, ma finora non riconosciuta e che è base di ogni vera guarigione: “un’affezione dinamica debole viene, nell’organismo vivente, duraturamente cancellata da un’affezione più forte, se questa, differendo per qualità, le è assai simile nella sua manifestazione.
§ 9
Nello stato di salute dell’uomo la forza vitale, vivificatrice e misteriosa, domina in modo assoluto e dinamico (= autocrazia) il corpo materiale (= organismo) e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi ed attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza

“Spirito della dottrina medica omeopatica” Samuel Hahnemann Marzo 1813
Poiché le malattie sono alterazioni dinamiche del nostro carattere vitale, non possono essere rimosse se non per mezzo di agenti e poteri che sono anche capaci di produrre alterazioni dinamiche della salute umana, cioè le medicine, che curano le malattie in modo virtuale e dinamico.
Queste sostanze e poteri attivi (medicine che abbiamo a disposizione), effettuano la cura delle malattie mediante lo stesso potere dinamico di alterare lo stato attuale di salute, mediante lo stesso potere di squilibrare il carattere vitale del nostro organismo riguardo alle sue sensazioni e funzioni, per cui esse sono capaci di attaccare l´individuo sano e produrre in lui alterazioni dinamiche e alcuni sintomi morbosi, la conoscenza dei quali come vedremo, ci fornisce le più veritiere informazioni concernenti gli stati morbosi che con certezza possono essere curati da ciascuna particolare medicina.

Il potere curativo delle medicine non può esprimersi in altro modo, così sicuro e palpabile, e non può essere conosciuto da noi in maniera più pura e perfetta se non attraverso i fenomeni morbosi e i sintomi (malattie artificiali) che le medicine sviluppano sugli individui sani.

“Le malattie croniche” Prefazione alla II edizione” S. Hahnemann (1835-1839)
Tuttavia, le infinite variabili che costituiscono la differenza fra un paziente e l’altro, come la sensibilità, l’età, lo sviluppo fisico e mentale, la forza vitale e soprattutto la natura della malattia, esigono una grande varietà di trattamento, come pure di modalità di somministrazione delle dosi del rimedio. Le malattie, infatti, possono essere di vario genere: una è naturale e semplice, ma recente, un’altra pure naturale e semplice, ma di vecchia data; una può essere complicata, ossia combinata con altre malattie croniche, un’altra ancora, come purtroppo per lo più accade, può essere stata aggravata da una cura allopatica, complicandosi con una malattia medicamentosa e questo è il caso più grave.

Nelle malattie di qualunque genere e gravità (comprese le malattie acute e subacute, più o meno maligne) è opportuno somministrare il rimedio in globuli sciolti suddividendo la soluzione in più somministrazioni. In questo modo si può somministrare il rimedio diluito in una quantità d’acqua
Nelle malattie croniche ho avuto maggiori vantaggi somministrando una dose (ossia un cucchiaio) della soluzione del rimedio appropriato ogni due giorni e, più frequentemente, una volta al giorno.
Il nostro principio vitale non sopporta facilmente la ripetizione immediata di un medicamento alla medesima dinamizzazione. Quando ciò avviene, infatti, può accadere che l’effetto benefico della prima dose sia in parte neutralizzato, oppure che si manifestino nuovi sintomi caratteristici del rimedio che non si erano mai manifestati (malattia medicamentosa), e che questi ostacolino la cura. In questo modo può accadere che anche un rimedio omeopatico, scelto con attenzione, produca effetti negativi e raggiunga lo scopo solo in modo imperfetto, o non lo raggiunga affatto.
Ma quando occorre somministrare ripetutamente uno stesso rimedio, come è indispensabile fare per guarire una malattia cronica grave, è sufficiente variare ogni volta un po’ la dinamizzazione della dose somministrata, perché la forza vitale riceva il rimedio tranquillamente e, per così dire, di buon grado. Il rimedio potrà quindi essere somministrato anche a brevi intervalli avvertendo dopo ogni somministrazione un miglioramento. Per ottenere questo lieve cambiamento del grado di dinamizzazione è sufficiente scuotere cinque o sei volte la soluzione contenente i globuli, prima di ciascuna somministrazione.
Allorché il rimedio produce effetti troppo marcati, si eviterà di ripetere la somministrazione il giorno successivo.
Se appaiono solo i sintomi della malattia, che però si aggravano progressivamente malgrado la dose ridotta e il grado di dinamizzazione venga elevato, significa che è arrivato il momento di interrompere, per una settimana o due, la somministrazione del rimedio e che occorre aspettare un miglioramento di un certo rilievo.
Nel trattamento delle malattie croniche è spesso opportuno prendere il rimedio, per via orale o frizionato, la sera poco prima di andare a dormire: ciò serve a evitare qualche disturbo che potrebbe manifestarsi prendendo il rimedio più presto.
Nei casi di ipersensibilità complicati da un’estrema debolezza, il rimedio può essere somministrato solo per inalazione. Quando è necessario ripetere la somministrazione della dinamizzazione, essa dovrà essere precedentemente agitata. Se il medico non vedrà sorgere nuovi sintomi, continuerà agli stessi intervalli, finché non cominceranno ad aggravarsi i sintomi presenti all’inizio; poi comincerà a prolungare gli intervalli tra una dose e l’altra, riducendo la quantità.
Com’è noto, nel caso del colera il rimedio dovrà essere somministrato a intervalli molto più brevi.

Heilkunde der Erfahrung, Hufeland’s Journal, 22, St. 3, 5, 1806 S. Hahnemann
La ripetizione della dose di una medicina è regolata dalla durata d’azione di ogni singola medicina. Se il rimedio agisce in modo positivo e curativo, il suo effetto è percepibile come un miglioramento permanente, anche dopo che esso ha cessato la sua specifica azione. A tale punto, un’altra dose del rimedio adatto distrugge ciò che resta della malattia. Il buon lavoro della prima dose non sarà distrutto, a meno che non si dia una seconda dose prima che siano passate almeno alcune ore dalla cessazione dell’azione del rimedio.. Quindi, per avere un buon risultato finale, non si deve ripetere la dose prima dell’esaurimento dell’effetto della prima, altrimenti c’è il rischio che la cura sia frustrata da una ripetizione troppo rapida.
Aggiunge anche che dosi troppo frequenti possono causare accumulo e la produzione di sintomi troppo violenti.

CURRICULA DOCENTI

Il Dr. Gennaro Muscari Tomaioli (medico chirurgo)
  • pratica l’omeopatia clinica dal 1990
  • docente di Omeopatia dal 1991 presso la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona
  • autore di vari articoli nelle riviste: “OMEOPATIA” della Scuola di Medicina Omeopatica di Verona, “Il Medico Omeopata” della F.I.A.M.O., Homeopathic Links, British Homeopathic Journal
  • componente del Consiglio Direttivo della F.I.A.M.O. (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopatici) e Membro della Commissione sulla Ricerca Scientifica della S.I.M.O. (Società Italiana di Medicina Omeopatica)
  • promotore nel 1997 e Componente dell’Osservatorio sulle Medicine Non Convenzionali presso l’Ordine dei Medici di Venezia
La Dott.ssa Elena Tonini (medico chirurgo)
  • abbandonati gli studi di psicologia e l’insegnamento per poter praticare l’omeopatia, si laurea in medicina e chirurgia presso l’Università di Milano nel 1995
  • pratica l’omeopatia clinica dal 1996
  • dal 1993 frequenta i Corsi di Formazione continua in Omeopatia presso la Scuola di Omeopatia di Verona
    nel 1997 inizia la sua collaborazione con la Scuola di Verona e dal 2000 ne è docente effettiva
  • è responsabile dell’Organizzazione dei programmi ECM per la Scuola di Omeopatia di Verona
La Dott..ssa Raffaella Pomposelli, (medico chirurgo)
  • pratica l’omeopatia clinica dal 1986
  • docente di Omeopatia nella Scuola di Omeopatia di Verona dal 1991
  • autrice di vari articoli nelle riviste: “OMEOPATIA” della Scuola di Medicina Omeopatica di Verona, “Omeopatia” – Athenian School of Homeopathic Medicine e “Homeopathic Links” – International Journal for Classical Homeopathy – Bern
  • corresponsabile della Società Italiana di Medicina Omeopatica per i rapporti con le società scientifiche e la formazione continua
  • dal 2000 presidente dell’Associazione “Belladonna”, per la divulgazione della scienza omeopaticaù
  • Ha conseguito nel 2001 il prestigioso diploma della International Academy of Homeopathy di George Vithoulkas , uno dei massimi omeopati contemporanei
  • Cura la traduzione in italiano della “Materia Medica Viva”, opera in 16 volumi di George Vithoulkas
  • responsabile del progetto di sperimentazione ”Indagine osservazionale  prospettica sull’effettività della terapia convenzionale ed omeopatica in pazienti con patologia artroreumatica e/o osteoporotica” della durata di due anni, che si è svolto presso la Casa di Cura Quarenghi di San Pellegrino Terme (BG), con termine  14 giugno 2003
Il Dr. David Bettio (medico veterinario)
  • laureato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma nel 1998
  • nel 2000 si  è diplomato in Medicina Omeopatica  presso la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona e qui ha proseguito i suoi studi nel Corso di Perfezionamento
  • nel 2002 ha costituito, in collaborazione con la S.I.M.O. (Società Italiana di Medicina Omeopatica), il “Gruppo di Studio in Medicina Omeopatica  Veterinaria”
  • nel 2003 è diventato membro del Dipartimento di Omeopatia Clinica Veterinaria della S.I.M.O, ha costituito  (assumendone il ruolo di Coordinatore) il “Gruppo di Studio in Medicine Non Convenzionali”  presso l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Parma e ha iniziato la docenza  presso la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona
  • è autore di pubblicazioni di articoli scientifici di clinica omeopatica sulla rivista Medico Veterinario dell’ Aivpafe e di diversi lavori tra cui:  “Supporto informatico nella  diagnosi  delle dermatopatologie del cane e del gatto” (1998,  Congresso AIDeV di “Diagnosi e terapia pratica in dermatologia veterinaria” – Reggio Emilia); “ Studio dell’incontinenza  urinaria nei cani, trattata con l’omeopatia unicista” (2001, Seminario di Clinica Omeopatica presso la Scuola di Medicina Omeopatica di Verona); “Hepatozoonosi canina (Hepatozoon canis): assenza di  quadri clinici oculari” (2001, Congresso Nazionale Giardini Naxos – CT); : “Plasma Level of vitamins and minerals in normal end senile canine cataracts” (2002, Congresso Internazionale VOORJ AARS Dagen  – Amsterdam); “Terapie Mediche Veterinarie Non Convenzionali” (2002, Capitolo del “Trattato di Terapia Medica Veterinaria, ed ST-ES Roma)
Il Prof. Paolo Bellavite (medico chirurgo)
  • è nato a Verona il 9 Aprile 1952
  • è medico chirurgo, specialista in ematologia, professore Associato di Patologia Generale presso l’Università di Verona
  • ha conseguito il Master in Biotecnologia presso l’Università di Cranfield (Inghilterra).
  • è membro della European Society of Clinical Investigation, dell’International Study group on Very Low Dose Effects e dell’American Association for the Advancement of   Science
  • con altri colleghi, ha fondato la Associazione “Giovanni Scolaro” per la  Medicina Integrata e l’Osservatorio per le Medicine Complementari.
  • autore di numerose pubblicazioni scientifiche in Patologia Generale ed in campo  immunoematologico, negli ultimi anni si è occupato anche di epistemologia, storia della medicina e ricerca in medicina complementare
Il Dr. Maurizio Castellini (medico chirurgo)
  • pratica l’omeopatia clinica dal 1980
  • docente di Omeopatia dal 1985 e dal 1988 al 2000 direttore della “Scuola di Medicina Omeopatica di Verona”; attualmente docente titolare della stessa scuola
  • nei tre Anni Accademici 89-90, 90-91, 92-93 docente nel “Corso di perfezionamento in Farmacia Omeopatica”, presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università degli Studi di Camerino
  • nell’anno accademico 91-92 docente nel “Corso di perfezionamento in Medicina Omeopatica” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di L’Aquila
  • autore di “Dai traumi all’omeopatia” Edizioni libreria Cortina – Verona e di “Omeopatia- la via interiore alla guarigione” – Mondandori; co-autore del capitolo sull’omeopatia classica nel volume “Le medicine complementari” – Utet

Come si misura l’azione dell’omeopatia? 
I principali parametri con cui si valuta ogni intervento sanitario (e quindi anche una terapia) sono :
a. efficacia
b. b. efficienza
c. c. effettività
Oggi è noto che il parametro fondamentale per valutare una terapia è l’effectiveness (effettività), cioè l’efficacia della terapia nelle reali condizioni in cui viene normalmente applicata. Qual è dunque l’efficacia dell’omeopatia nelle reali condizioni d’uso? Quali sono le reali condizioni d’uso dell’omeopatia? La terapia omeopatica richiede una approfondita conoscenza sia della medicina generale, sia dell’omeopatia. La terapia omeopatica è una terapia individualizzata: il medicinale omeopatico è prescritto sulla base dell’insieme dei sintomi (fisici, energetici, mentali) che presenta il paziente, e non solo sulla base dei sintomi della sua patologia principale. Poiché l’insieme dei sintomi varia fra diversi individui che hanno la stessa patologia principale, per una stessa patologia possono essere prescritti diversi medicinali omeopatici. Di conseguenza, in omeopatia non possono essere applicati protocolli terapeutici per patologia. In medicina tradizionale in diversi pazienti che hanno la stessa patologia si usa lo stesso farmaco, quindi è possibile affermare che quel farmaco è efficace in quella data patologia, e quindi il risultato ottenuto in una sperimentazione clinica (se ben condotta) è applicabile alla generalità dei pazienti con quella patologia.
In medicina omeopatica, viceversa, l’attenzione è focalizzata su una diagnosi di squilibrio di sistema (l’uomo ammalato nel suo insieme), e la terapia deve curare tutto il sistema, e non solo la sua patologia principale. Le varie patologie che il paziente presenta sono viste come l’espressione dello squilibrio del suo sistema, visto nel complesso.
In medicna omeopatica quindi: uno stesso medicinale potrà curare, nella stessa persona, diverse patologie (Rx = Px, Py, Pz); diverse persone ( che hanno quindi squilibri di sistema diversi ), saranno curate da diversi medicinali omeopatici, anche se condividono la stessa patologia principale (Px = Rx, Ry, Rz).